Non più di qualche giorno fa avevamo pubblicato il reportage di Alessandro Di Nuzzo e Fulvio Iannucci sul Parco sommerso di Baia, vero gioiello (ancora poco conosciuto ai più) del Golfo di Napoli.
E’ di oggi la notizia che il Parco è il primo sito sommerso italiano a ricevere il riconoscimento UNESCO come “buona pratica” per la conservazione del patrimonio culturale subacqueo.
Lo comunica in una nota il Ministero della Cultura: “Nella riunione degli Stati Membri della Convenzione UNESCO 2001 per la protezione del patrimonio culturale subacqueo, tenuta nelle scorse settimane nella sede di Parigi, il sito italiano è stato riconosciuto tra le “buone pratiche” mondiali, come modello, non solo di tutela, ma anche di gestione e valorizzazione di un patrimonio così particolare come sono i resti sommersi di età romana conservati tra Baia e Pozzuoli.
La candidatura è stata coordinata dall’Ufficio UNESCO del Segretariato generale del Ministero della cultura, con l’importante supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nonché della Rappresentanza permanente d’Italia presso l’UNESCO”.
Il Direttore generale Musei, Massimo Osanna, ha commentato la bella notizia: “Lo splendido risultato raggiunto è frutto del lavoro svolto dal Parco archeologico dei Campi Flegrei e della proficua collaborazione con i numerosi operatori che svolgono quotidianamente attività nell’area accompagnando i visitatori alla scoperta di questo paesaggio unico al mondo”.
“Il Parco sommerso di Baia è un formidabile palinsesto di memoria” ha affermato Fabio Pagano, direttore del Parco archeologico dei Campi Flegrei “una palestra di sperimentazione di metodi e tecniche, un luogo di valorizzazione integrata e innovativa, il teatro di un’esperienza unica per un pubblico sempre più vasto. Il riconoscimento UNESCO gratifica il nostro lavoro quotidiano, onora la storia di tutela, ricerca e valorizzazione condotta negli ultimi 20 anni e ci sprona ad andare avanti nel percorso tracciato”.