Un Green Deal Europeo “rafforzato”: La riconferma di Ursula Von der Leyen

Strasburgo - Ursula Von der Leyen è stata riconfermata presidente della Commissione Europea. Nel suo discorso ha presentato nuovi ambiziosi obiettivi per la transizione verde, ma ci vorranno investimenti molto superiori agli anni precedenti.

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[elec] © 123RF.com foto di repertorio sede del parlamento europeo a Strasburgo - Francia

Strasburgo – Ursula Von der Leyen è stata riconfermata presidente della Commissione Europea con una maggioranza significativa il 18 luglio 2024. Nel voto tenutosi a Strasburgo, Von der Leyen ha ottenuto 401 voti a favore, con 284 contrari, 15 astensioni e 7 schede nulle. Questo risultato le ha permesso di assicurarsi un secondo mandato, che durerà fino al 2029.

Nel suo accorato discorso prima della votazione, Von der Leyen ha ribadito la necessità di un’Europa più forte che garantisca prosperità e protezione ai suoi cittadini, sottolineando l’importanza del Green Deal Europeo. “Abbiamo bisogno di un’Europa più forte che garantisca prosperità e che protegga le persone. Un’Europa che si attiene agli obiettivi del Green Deal Europeo con pragmatismo, neutralità tecnologica e innovazione.”

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Ursula von der Leyen palinchak] © 123RF.com foto repertorio Zagabria 2019

Von der Leyen ha dichiarato di impegnarsi a rispondere alle preoccupazioni dei giovani riguardo al futuro del pianeta e alle sfide che gli agricoltori europei stanno affrontando. Ha inoltre sottolineato che il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal Europeo è un impegno di equità intergenerazionale, per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni che non ci perdonerebbero mai un fallimento.

Risultati ottenuti e obiettivi per il futuro

La Presidente ha sottolineato i significativi progressi compiuti nel primo semestre del 2024. “Il 50% della produzione di energia elettrica proviene ora da fonti rinnovabili,” ha affermato. “Gli investimenti nelle tecnologie pulite in Europa sono più che triplicati, e stiamo attirando investimenti nell’idrogeno pulito superiori a quelli di USA e Cina messi insieme. Sono stati attivati trentacinque nuovi accordi sull’idrogeno e le tecnologie pulite. Questo è il Green Deal in azione.”

Ha anche confermato che l’UE manterrà gli impegni fissati per il 2030 e il 2050, presentando un nuovo accordo industriale nei primi 100 giorni del nuovo mandato: il Clean Industrial Deal, un pacchetto di misure per sostenere la transizione verde del settore industriale in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione accelerata. La decarbonizzazione dei settori industriali ad alta intensità energetica potrà inoltre contare su procedure più semplici.

A questo proposito, Von der Leyen ha annunciato l’intenzione di accelerare la pianificazione delle gare d’appalto e delle autorizzazioni, rendendole più rapide e semplificate. “Le aziende hanno bisogno di previsioni certe per i loro investimenti e innovazioni, e potranno contare sull’UE per questo,” ha detto. “Sanciremo l’obiettivo del 90% di riduzione delle emissioni entro il 2040 nella legge europea sul clima.”

Sulla transizione, Von der Leyen ha richiamato l’importanza del pragmatismo, della neutralità tecnologica e dell’innovazione, ma anche dell’aumento della produttività attraverso la diffusione della tecnologia digitale e del rafforzamento del mercato unico. Gli obiettivi sono mantenere la rotta verso una politica ecologica già stabilita in passato e renderla in questo mandato ancora più ambiziosa e incisiva.

Sostegno agli investimenti e alla formazione

La presidente ha anche sottolineato la necessità di maggiori investimenti nell’agricoltura, nell’industria, nelle tecnologie digitali e strategiche, nonché nella formazione delle persone. “Questo sarà il mandato europeo degli investimenti, che inizia con il completamento dell’unione dei mercati e dei capitali. I cittadini europei devono poter investire nelle startup europee, che non devono essere costrette a cercare finanziamenti negli Stati Uniti o fuori dalla UE.”

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Ci aspetta un futuro sostenibile in Europa?

E’ un fatto, però, che i progetti per la sostenibilità ecologica in questo secondo mandato necessitino di forti investimenti, molto maggiori di quanti ne siano stati fatti negli anni scorsi. Progetti ambiziosi come l’acciaio pulito o altre tecnologie pulite di produzione avranno bisogno di ingenti investimenti privati, che non potranno essere sostenuti senza l’aiuto dell’Europa.

Nonostante i buoni risultati raggiunti nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, questa dovrà costare meno di oggi per consentire alle aziende europee di essere competitive rispetto ai concorrenti extra UE che utilizzano fonti tradizionali. Non a caso, Von der Leyen ha proposto la creazione di un fondo europeo per la competitività utile anche per canalizzare gli investimenti privati e delle famiglie europee nelle startup locali.

L’Unione Europea a guida Ursula Von der Leyen riafferma l’impegno verso un futuro senza energia proveniente da carburanti fossili che saranno banditi quanto prima. Ma non solo: l’Europa si candida come leader globale nella lotta contro il cambiamento climatico attraverso la promozione di un’economia verde e competitiva. Tuttavia, fuori dall’Europa una parte del mondo la pensa diversamente. Le elezioni americane di novembre potrebbero produrre un cambio di paradigma sulla questione ecologica e non solo. E anche all’interno del Parlamento Europeo, come sappiamo, non mancano i dissensi.

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Da G.T.M.
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