Super-ricchi : Il dato è impressionante, quasi incredibile. Eppure è vero. Nel 2019, l’1% più ricco della popolazione mondiale ha prodotto una quantità di inquinamento da carbonio pari a quella dei cinque miliardi di persone che costituiscono i due terzi più poveri dell’umanità.
La stima viene da una fonte autorevole e, appunto, credibile. Un rapporto pubblicato da Oxfam: la Oxford Committee for Famine Relief, una delle principali confederazioni internazionali di organizzazioni non profit, il cui obiettivo è la riduzione della povertà globale attraverso aiuti umanitari e progetti di sviluppo. Oxfam racchiude al suo interno 18 organizzazioni di paesi diversi e collabora con quasi 3.000 partner locali sparsi lungo tutto il pianeta.
Cosa ha rivelato, dunque, l’ultimo rapporto dell’organizzazione? Che le emissioni fuori misura dell’1% più ricco, oltre ad eguagliare quelle prodotte dai due terzi più poveri della popolazione mondiale, causeranno 1,3 milioni di morti in più, per lo più dovuti al riscaldamento globale e all’eccesso di caldo. Si tratta di un numero di persone più o meno equivalente alla popolazione di Dublino. La maggior parte di questi decessi avverrà tra il 2020 e il 2030.
Per affermare con forza il concetto, è sceso in campo direttamente Amitabh Behar, il direttore esecutivo ad interim di Oxfam International. “I super-ricchi stanno saccheggiando e inquinando il pianeta fino al punto di distruggerlo” ha ribadito senza mezzi termini “lasciando l’umanità soffocata dal caldo estremo, dalle inondazioni e dalla siccità”.
E se è vero che “per anni abbiamo combattuto per porre fine all’era dei combustibili fossili, cosa che avrebbe permesso di salvare milioni di vite e il nostro pianeta”, adesso è più chiaro che mai “che ciò sarà impossibile finché anche noi non porremo fine all’era della ricchezza estrema”, ha concluso Behar.
Il rapporto “Climate Equality: A Planet for the 99%” si basa sulla ricerca dello Stockholm Environment Institute (SEI) e valuta le emissioni derivanti dai consumi di diversi gruppi di reddito nel 2019, l’anno più recente per il quale sono disponibili dati.
Il risultato dello studio è inequivocabile, quando mostra il netto divario tra l’impronta di carbonio dei super-ricchi – con i loro stili di vita affamati di carbonio e gli investimenti in industrie inquinanti – e la maggior parte delle persone in tutto il mondo.
L’1% più ricco (77 milioni di persone) è stato responsabile del 16% delle emissioni derivanti dai consumi globali nel 2019. Si tratta di un dato più alto di tutte le emissioni delle automobili e dei trasporti stradali!
Altro dato che fa riflettere: ci vorrebbero circa 1.500 anni affinché qualcuno che si trova nel 99% più povero della popolazione producesse tanto carbonio quanto i miliardari più ricchi producono in un anno.
Le comparazioni sono impietose. Ogni anno, le emissioni dell’1% più ricco annullano il risparmio di carbonio derivante da quasi un milione di turbine eoliche. Un bel ciaone, come si dice da noi, agli sforzi per lo sviluppo delle fonti di energia alternative.
E ancora: dagli anni ’90, l’1% più ricco ha utilizzato il doppio del carbonio che rimaneva da bruciare per non aumentare la temperatura globale al di sopra del limite di sicurezza di 1,5°C, rispetto alla metà più povera dell’umanità.
Ciliegina sulla torta (avvelenata): la previsione è che le emissioni di carbonio dell’1% più ricco saranno 22 volte superiori al livello compatibile con l’obiettivo di 1,5°C dell’Accordo di Parigi nel 2030.
Avete letto bene: 22 volte superiori.
Il fatto è che, al di là delle prese di posizione politiche o ideologiche e ai proclami dei governi, Oxfam vede in prima persona tutti i giorni come le popolazioni che vivono in povertà debbano sopportare il peso degli impatti climatici enormemente di più di quanto non fanno i Paesi ricchi.
Si è instaurato un circolo vizioso, che non fa altro che aumentare il divario. Il rapporto ci mette davanti a una verità per noi scomodissima: sette volte più persone muoiono a causa delle inondazioni nei Paesi con maggiori disuguaglianze economiche e sociali. E il cambiamento climatico sta già peggiorando le disuguaglianze sia tra i Paesi che all’interno di essi.
E’ così che Oxfam lancia un appello accorato, quasi un grido, ai governi del mondo, prima di tutto a quelli della parte ricca dell’umanità. E’ necessario portare i super-ricchi a ridurre le emissioni eccessive, e bisogna farlo subito. Anche con le tanto odiate tasse.
Oxfam ha calcolato che una tassa del 60% sui redditi dell’1% più ricco ridurrebbe le emissioni di una quota maggiore delle emissioni totali del Regno Unito e farebbe raccogliere 6,4 trilioni di dollari all’anno, che potrebbero essere utilizzati per finanziare la transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili.
“Non tassare la ricchezza permette ai più ricchi di derubarci, rovinare il nostro pianeta e rinnegare la democrazia” ha affermato Behar. “Tassare la ricchezza estrema trasforma le nostre possibilità di affrontare sia la disuguaglianza che la crisi climatica. Ci sono trilioni di dollari in gioco da investire per i governi “verdi” del XXI secolo, ma anche per far crescere e rendere più forti le nostre democrazie”.