Settore vitivinicolo – Si sente spesso dire che il segreto del successo sia un mix di tradizione e innovazione. Del resto, già i latini avevano maturato questa convinzione quando imitavano e, allo stesso tempo, emulavano la cultura greca. Partire dal passato, dalle proprie radici, e contemporaneamente guardare al futuro è, ormai, una filosofia praticata nei settori più disparati, e tra di essi, spicca senza dubbio l’enogastronomia.
Oggigiorno c’è sempre più attenzione alla qualità di ciò che si mangia e si beve, così come c’è indubbiamente più consapevolezza sulle tematiche ambientali; spesso, pertanto, si è disposti a spendere di più se il prodotto è migliore e biologico. Le aziende vitivinicole hanno sin da subito avuto ben chiaro questo concetto e, nel settore, l’esempio della Toscana, regione famosa in tutto il mondo per i suoi vini, è emblematico.
In Toscana, infatti, alcune aziende stanno dimostrando un impegno senza precedenti nella produzione di vino biologico e sostenibile. Si parte dalla secolare tradizione che si ha alle spalle per guardare al futuro, e per lasciare in eredità alle prossime generazioni delle pratiche di lavorazione dell’uva innovative e rispettose dell’ambiente.
Salcheto, azienda situata nella zona di Montepulciano, è stata pioniera di un approccio ecologico alla viticoltura e alla vinificazione. Il suo obiettivo principale è quello di produrre vini di alta qualità, rispettando al contempo l’ambiente circostante. La sua storia inizia negli anni ottanta del Novecento, ma è solo a fine anni novanta che il podere si specializza nella produzione di vini, votandosi presto a un approccio ecologico e di efficientamento energetico.
Come si apprende dal loro sito internet (https://10years.salcheto.it), grazie a pratiche quali l’installazione di lucernari solari; la messa a punto di un’irrigazione efficace e efficiente; l’utilizzo di un sistema di ventilazione che sfrutta l’energia prodotta dalla fermentazione del mosto; e l’installazione di impianti geotermici e fotovoltaici, l’azienda ha risparmiato, in dieci anni, oltre 1.100.000 kilowattora di energia.
“Alla Salcheto crediamo che un’impresa debba prefissarsi fin dal suo progetto iniziale obiettivi di continuo miglioramento della sua sostenibilità ambientale e sociale, oltre che economica” si legge nuovamente online (https://salcheto.it/it/). La sostenibilità, infatti, non si esaurisce solo nella produzione energetica, poiché Salcheto utilizza anche metodi di agricoltura biologica, come la coltivazione di viti senza l’uso di prodotti chimici di sintesi, e l’applicazione di tecniche di difesa integrata per proteggere le viti dai parassiti e dalle malattie. Il risultato è un terroir più sano, viti più forti e una produzione di vino di qualità superiore.
Salcheto è una delle poche realtà vitivinicole a stilare un Bilancio di Sostenibilità, per rendere note le sue buone pratiche ambientali, e ad adottare un Piano di Welfare per i suoi dipendenti. È stata, inoltre, la prima azienda al mondo ad aver certificato la Carbon Footprint (letteralmente l’impronta di carbonio), e cioè la misurazione delle emissioni di gas serra, di una bottiglia di vino. Chi compra, pertanto, una bottiglia Salcheto sa esattamente quanto essa ha impattato sull’ambiente.
Un altro esempio di azienda vitivinicola che adotta buone pratiche sostenibili in Toscana è Querciabella. Situata nella zona di Greve in Chianti, è stata una delle prime in Italia a ottenere la certificazione biologica per tutti i suoi vigneti, negli anni ottanta del Novecento. La filosofia di Querciabella si basa sul concetto di “ecosistema”, e dunque sull’idea che la qualità dei loro vini sia strettamente legata alla salute del suolo e dell’ambiente circostante. Pertanto, l’azienda pone un’enfasi particolare sulla biodiversità, promuovendo la presenza di insetti e piante benefiche per le viti.
“Crediamo che i vini caratteristici del terroir possano svilupparsi solo quando le radici della vite sono in grado di sostenere la loro interazione simbiotica con il loro ambiente naturale” dichiarano sul loro sito (https://querciabella.com/philosophy/), mettendo in luce la profondità della loro filosofia d’impresa.
Questi sono solo alcuni esempi dell’impegno delle aziende vitivinicole toscane nei confronti della produzione di vino biologico e sostenibile, poiché ve ne sono anche altre che stanno conducendo ricerche, e attuando nuove strategie, per ridurre l’impatto ambientale delle loro attività.
Tutto ciò è un segno tangibile di come l’industria vitivinicola, partendo dalla tradizione e guardando al futuro, stia adattando le sue pratiche al fine di rispondere alle crescenti preoccupazioni per l’ambiente. Queste aziende sono la dimostrazione di come sia possibile produrre vini di qualità senza compromettere la salute del pianeta. Non ci resta, pertanto, che augurarci che esse possano essere d’esempio per altre realtà, per un futuro sempre più green.