Gli effetti “apocalittici” del riscaldamento globale

La fine del mondo è vicina? E quanto manca al momento in cui la crisi ambientale sarà irreversibile e non si potrà più invertire la discesa verso quello che ormai molti chiamano “l’inferno climatico?”

3 minuti di lettura
[faithie] © 123RF.com

Riscaldamento globale:  La fine del mondo è vicina? E quanto manca al momento in cui la crisi ambientale sarà irreversibile e non si potrà più invertire la discesa verso quello che ormai molti chiamano “l’inferno climatico?”
Gli attuali tassi di crescita stanno portando il pianeta verso un riscaldamento medio di oltre 4°C a fine secolo, ovvero il 6°C sulle terre emerse, dato che il mare si riscalda meno.
Oltre agli esiti meteorologici più immediati, come uragani, inondazioni, ondate di calore, incendi, ecco in sintesi le conseguenze più gravi:

  1. Superamento per 100 o più giorni l’anno delle soglie di temperatura e umidità fisiologicamente sopportabili per l’uomo. Migrazioni e spostamenti di circa 500 milioni di persone;
  2. Estinzione di gran parte delle specie di alberi e piante, non potendo queste spostarsi all’aumentare delle temperature. Conseguenze incalcolabili per l’alimentazione umana e animale. Mancato riassorbimento della CO2 che le piante assicurano
  3. Scioglimento dei ghiacciai. Aumento della siccità. Temporaneo incremento e poi riduzione definitiva della portata dei grandi fiumi. Inaridimento delle pianure agricole. Crisi alimentare per circa 2 miliardi di persone nel mondo (es. in Pianura Padana). Migrazioni o spostamenti di queste ultime.
  4. Riscaldamento dei mari. Acidificazione degli stessi. Morte delle barriere coralline. Estinzione di molte specie ittiche. Conseguente crisi alimentare per circa 500 milioni di persone nel mondo
  5. Innalzamento del livello dei mari (per riscaldamento dell’acqua e scioglimento dei ghiacci). Stimato tra i 50 e i 100 cm entro il 2100, con sommersione delle regioni insulari e costiere. Morte o migrazione e spostamento forzato per 100 milioni di persone. Stima dell’innalzamento: tra i 2 e i 3 m nel 2200, tra i 3 e i 5 m nel 2300;
  6. Conseguenze antropiche dei fenomeni di cui sopra: tensioni demografiche locali e globali. Proliferazione di guerre, carestie, epidemie.

Nonostante alla COP 21 di Parigi (2015) gli Stati si siano impegnati formalmente a restare “ben al di sotto” dei 2°C di riscaldamento, e “se possibile” a 1,5°C, il riscaldamento medio osservabile oggi, causato principalmente dalle emissioni del 1950-2000, è già di 1,1°C in generale e di 1,6°C sulle terre emerse.

Per approfondire:
Jean Marc Jancovici,
Dormez tranquilles jusqu’en 2100: Et autres malentendus sur le climat et l’énergie, Paris 2017.

TAGGATO:
Direttore Editoriale. Alessandro Di Nuzzo è giornalista, scrittore e responsabile editoriale di Aliberti editore dal 2001. Ha curato diversi volumi sulla letteratura italiana e straniera, come Leopardi. Ricette per la felicità (2015); Poeti francesi del vino (2016); Dante e la medicina (2021). Il suo primo romanzo, La stanza del principe (Wingsbert House-Aliberti, 2015), ha vinto il Premio Mazara del Vallo Opera prima. È autore con Alessandro Scillitani del docufilm Centoventi contro Novecento. Pasolini contro Bertolucci (2019). Tra i suoi libri: Francesco da Buenos Aires. La rivoluzione dell'uguaglianza.
Lascia una recensione
error: Non puoi fare download !!