I parchi letterari italiani– tra natura e cultura

Nelle Foreste del Casentino, un itinerario per rifarsi gli occhi e l'anima

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Cominciamo un viaggio tra i principali Parchi e Cammini letterari del nostro Paese.

I Parchi letterari sono nati per coniugare la letteratura e l’ambiente. L’idea iniziale è stata dello scrittore Stanislao Nievo: salvaguardare e valorizzazione i principali luoghi dell’ispirazione letteraria perché possano essere visitati consapevolmente, facendo rivivere al visitatore quelle sensazioni – provate dall’autore o dall’autrice – che furono alla base delle loro opere.

Ogni Parco letterario italiano, dedicato a scrittori e scrittrici più o meno famosi e celebrati, è un equilibrato connubio tra paesaggio, patrimonio culturale e attività economiche.

Per l’elenco di tutti i Parchi letterari italiani puoi vedere parchiletterari.com :

  1. CASENTINO: LA VALLE DEI RACCONTI, CON EMMA PERODI

Il Parco letterario Emma Perodi e le Foreste Casentinesi è nato fra il 2018 e il 2020, grazie a una convenzione tra i Parchi Letterari Italiani, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi ed il Centro Creativo Casentino, insieme ai Comuni della zona.
E’ dedicato alla figura, non troppo conosciuta, di Emma Perodi: novellatrice, scrittrice, giornalista, pedagogista, donna d’avanguardia di fine 800.

La Perodi, nata a Cerreto Guidi e vissuta per lo più a Firenze e Roma, fu direttrice (dal 1887) del Giornale per i bambini.
Cresciuta nell’ambiente agiato della borghesia fiorentina aveva studiato a Berlino, dove poté acquisire una cultura linguistica che le permise di lavorare, a partire dal 1888, come traduttrice dal tedesco (Le affinità elettive di Goethe, tradotte nel 1903), dall’inglese e dal francese (Un divorce di Paul Bourget, tradotto nel 1905).

La sua opera principale, Le novelle della nonna, pubblicata fra il 1892 e il 1893, è appunto una raccolta di racconti fantastici ambientati nel Casentino destinati ai bambini. E tuttavia non vi mancano temi goticheggianti, quasi horror, apprezzabili anche da lettori maturi.


Le Novelle della Nonna sono ambientate proprio nel territorio delle Foreste Casentinesi. Il Parco Letterario Emma Perodi e le Foreste Casentinesi intende appunto valorizzare l’ispirazione che sta alla base di questa singolare opera. Dal 2021 ha segnato alcune importanti “tappe”: nel 2021, al Castello di Porciano (comune di Pratovecchio Stia) e al Santuario della Verna (comune di Chiusi della Verna), nel 2022 a Farneta (Comune di Bibbiena), luogo della casa di Emma.

Le tappe del Parco sono eventi sui vari siti, accompagnati da installazioni artistiche permanenti; una “panchina letteraria, un leggio ed un totem”, opere fabbrili del maestro Magni, dedicate ognuna ad una Novella riferita al luogo; convegni, presentazioni di cartografie e pubblicazioni a cura del parco letterario stesso, coordinate dalla Responsabile scientifica del Parco Letterario, Alberta Piroci e dallo scrittore-giornalista Paolo Ciampi; momenti accompagnati da musica in luoghi davvero speciali.

Agli eventi si affianca, durante tutto il corso dell’anno, una intensa attività di ricerca e studio. Incontri, convegni, presentazioni di film, visite guidate, escursioni naturalistiche. Sempre con l’obiettivo di coniugare in armonia arte, letteratura e ambiente naturale.

Gli scenari principali della zona legati a suggestioni letterarie sono:

TUTTO IL PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA E CAMPIGNA

Una grande area protetta nell’Appennino tosco-romagnolo, comprendente boschi e foreste tra i più estesi e meglio conservati d’Italia, custode di un elevato patrimonio floristico e di una fauna di grande interesse che annota il lupo e l’aquila reale tra i grandi predatori e diverse specie di ungulati. Le foreste e i numerosi ambienti naturali fanno da cornice ai segni di millenaria presenza dell’uomo: borghi, mulattiere e soprattutto due santuari di assoluto fascino come Camaldoli e La Verna.

BIBBIENA 
“…Ora avvenne che Amabile, la bella tra le belle si trovasse sulla Piazzolina quando fu incendiato il Pomo Bello.Quell’ultima sera di Carnevale era mescolato alla folla un giovane signore di casa Dovizi … appena vide Amabile se ne innamorò” ( Da “La Fidanzata dello Scheletro”).

Roccaforte medioevale, il nucleo antico di Bibbiena è posto sulla sommità di un colle  dal quale emerge la Torre Tarlati. Tra i monumenti il cinquecentesco Palazzo Dovizi alla cui famiglia appartenne il Cardinale Bernardo detto il “Bibbiena” (1470/1520) segretario di Papa Leone X, diplomatico ed autore della Commedia “La Calandria”, specchio della società rinascimentale. Tra i figli illustri che hanno legato il loro nome a Bibbiena si ricordano i Galli, famiglia di scenografi teatrali conosciuti in tutto il mondo con il nome dei “Bibiena”. 

CHIUSI DELLA VERNA
“Quando il beato san Francesco morì lasciò tra i suoi frati un certo Amalziabene che se ne venne alla Verna attratto dall’asprezza del luogo nel quale gli pareva di potersi dedicare meglio alla penitenza che in Assisi”. (Da “Il Teschio di Amalziabene”)

Sorge ai piedi del “Crudo Sasso” e conserva i ruderi del grande castello (foto 2) della famiglia Cattani che donò a S. Francesco il Monte della Verna. Il Monte de La Verna è uno dei luoghi più’ santi della cristianità’ ed è indissolubilmente legato alla storia di Francesco d’Assisi che qui nel settembre 1224 ricevette da Cristo “l’ultimo sigillo” delle stimmate. Ricco di bellezze naturali e di opere d’arte, da quasi otto secoli è centro di attrazione e irradiazione del messaggio francescano. Nel suo complesso il santuario è formato da un vasto ed articolato insieme di costruzioni risalenti ad epoche diverse, che però non manca di una peculiare unità costruttiva.

ORTIGNANO- RAGGIOLO
“Arrivò un giorno a Montecornioli un vecchio con barba bianca vestito di una cappamagna di seta e con un turbante in testa, cavalcava una mula bianca e dietro di lui veniva un carro tutto coperto trascinato da un paio di bovi … attorno al carro cavalcavano cinque uomini armati di lancia e tenevano a distanza chiunque si volesse accostare”. “Nella notte di Natale quando Turno fu uscito dalla caverna dopo avere commesso il furto avvenne una scena tremenda nella bellissima sala sotterranea di Montecornioli” (Da “ Lo scettro del re Salomone e la corona della Regina di Saba”).

In Casentino, tra Bibbiena e Poppi, sulla sponda occidentale dell’Arno , in un crescendo di colline che rapidamente diventano montagne si apre agli occhi del visitatore una valle magnificamente inattuale, quella del Teggina. Il verde intenso delle foreste, il fiume chiassoso, la costellazione dei paesi murati, dei casolari sparsi, il silenzio dei luoghi su cui domina una specie di sospensione del tempo producono un senso diffuso di pace.

Dall’abitato di Ortignano la strada sale verso il Pratomagno, la montagna che domina l’orizzonte con l’imponenza delle sue sconfinate giogaie e dei suoi boschi solitari. Il nucleo antico del paese di Raggiolo, posto alla destra del torrente principale, è compatto ed aggregato tra casa e casa da rendere evidente il passaggio medievale dal castello feudale dei Guidi, il cui palazzo è oggi occupato dalla Chiesa di S. Michele Arcangelo, al borgo.

POPPI
“Tanti e tanti anni fa il papa era in guerra con l’imperatore Federigo e questi per creargli impicci mandò a chiamare un santo abate del monastero di Strumi che apparteneva all’ordine di vallombrosa per nome Giovanni Ungheri e lo creò Papa sotto il nome di Callisto III” (da “La corona della Madonna”)

Il conte Simone da Battifolle nel 1200 iniziò la trasformazione del cassero del castello in residenza signorile di città e nel 1261 fece costruire l’attuale cerchia muraria con le cinque porte di accesso al paese oggi ridotte a quattro. Nel Castello di Poppi soggiornò nel 1307 e poi nel 1311 Dante Alighieri e la tradizione vuole che proprio a Poppi il sommo poeta abbia composto il XXXIII canto dell’Inferno. Percorrendo la cinta muraria che ancora oggi in gran parte circonda il paese si nota come questo sia stato costruito con una singolare forma ad “L” i cui poli d’assetto urbano sono da un lato il castello dei Conti Guidi e dell’altro l’Abbazia di San Fedele.

CASTEL SAN NICCOLO’

Strada, centro principale del Comune, è dominata dall’antico castello dei Guidi, “piccolo maniero” dalle forme architettoniche molto eleganti circondato dal suggestivo borgo medioevale. La piazza principale del paese è occupata in parte dalla loggia costruita in pietra locale che serviva “per comodo dei mercati”, dall’antico Castello dei Guidi e dalla Torre dell’Orologio.

PRATOVECCHIO STIA

Il Castello di Romena è un poderoso fortilizio di memoria Dantesca e Dannunziana. Dante, in esilio soggiornò tra queste mura trovandovi ispirazione poetica per la Divina Commedia. Al fascino del luogo non restò immune neppure Gabriele D’Annunzio che qui compose il III Libro delle Laudi di Alcyone Stia occupa una posizione caratteristica a fondo valle definita dalla confluenza di due fiumi, dalle acque ancora limpide: l’Arno e lo Staggia. L’antica strada che attraversa il “borgo” segna un ampio slargo, irregolare di forma e incredibilmente armonico, definito dai bei palazzi sei-settecenteschi che lo racchiudono con la loro teoria di portici.

Per approfondire

https://www.parchiletterari.com/ – sezione Toscana- Emma Perodi. https://www.parchiletterari.com/parchi/emma-perodi-e-le-foreste-casentin

Per chi volesse approfondire la scrittrice, ecco la bibliografia di Emma Perodi:

  • Cuoricino ben fatto, libro di lettura per le scuole e le famiglie, illustrazioni di Enrico Mazzanti, Firenze, Felice Paggi, 1886, e successive edizioni Firenze, Roberto Bemporad e Figlio, 1891 e 1929.
  • Nel canto del fuoco, l’omino di pasta, libro per la fanciullezza, illustrazioni di Enrico Mazzanti, Milano, Enrico Trevisini (Nuova biblioteca educativa ed istruttiva per le scuole; 115), 1887.
  • Il Principe della Marsiliana, Milano, Fratelli Treves Editori, 1891. (Leggi su Wikisource)
  • Cuore del popolo: Libro per l’adolescenza, illustrato da Adolfo Scarselli. – Firenze : R. Paggi Edit., 1892 (Tip. Di Enrico Ariani).
  • I bambini delle diverse nazioni a casa loro, con 31 vignette appositamente disegnate da Enrico Mazzanti, Firenze, Roberto Bemporad e Figlio, 1890. (Leggi su Wikisource)
  • Le novelle della nonna, fiabe fantastiche, Firenze, Salani. 1893 (nuova edizione sotto il titolo Fiabe fantastiche. Le novelle della nonna, Torino, Einaudi, 1974). (Leggi su Wikisource)
  • Cento dame romane, Bontempelli, 1895
  • Roma italiana. 1870-1895, Roma, Bontempelli, 1896. (Leggi su Wikisource)
  • Ce-fu (dal diario di un marinaio italiano), illustrazioni di C. Casaltoli, Lanciano, R. Carabba, 1901.
Direttore Editoriale. Alessandro Di Nuzzo è giornalista, scrittore e responsabile editoriale di Aliberti editore dal 2001. Ha curato diversi volumi sulla letteratura italiana e straniera, come Leopardi. Ricette per la felicità (2015); Poeti francesi del vino (2016); Dante e la medicina (2021). Il suo primo romanzo, La stanza del principe (Wingsbert House-Aliberti, 2015), ha vinto il Premio Mazara del Vallo Opera prima. È autore con Alessandro Scillitani del docufilm Centoventi contro Novecento. Pasolini contro Bertolucci (2019). Tra i suoi libri: Francesco da Buenos Aires. La rivoluzione dell'uguaglianza.
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