Mense universitarie sostenibili – ecco i dati del report “Mense per il Clima”

Le mense universitarie italiane sono sostenibili? Il report “Mense per il Clima – Ranking della ristorazione universitaria”, pubblicato nel 2023 dall’associazione Essere Animali, evidenzia che solo 12 atenei su 49 mettono in atto buone pratiche in tal senso: il camminino da percorrere è dunque ancora lungo.

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Negli ultimi anni, il numero di persone sensibili all’importanza che la sostenibilità ha nelle nostre vite è aumentato in maniera esponenziale. Questa crescente consapevolezza tocca tutti gli aspetti della nostra quotidianità, compresa la scelta del cibo che consumiamo. Pratiche quali l’acquisto di prodotti biologici o la riduzione del consumo di carne, adottando diete che impattano meno sul clima, sono sempre più diffuse soprattutto tra i giovani.

Tuttavia, ci sono situazioni in cui la possibilità di scelta è ridotta o addirittura inesistente: basti pensare alle mense, in particolare a quelle universitarie, frequentate da studenti spesso attenti e sensibili alle tematiche ambientali. Quanto le mense italiane sono sostenibili? In che misura vanno incontro alle esigenze della generazione che ne fruisce?

Le risposte a queste domande si trovano nel report “Mense per il Clima – Ranking della ristorazione universitaria”, strumento fondamentale per valutare l’efficienza e la sostenibilità delle mense universitarie italiane, promosso dall’associazione Essere Animali, nell’ambito del progetto MenoPerPiù, e pubblicato nel 2023 (Mense per il Clima).

Lo scopo di MenoPerPiù è “dimostrare che un’alimentazione buona, protettiva e a basso impatto ambientale è possibile e alla portata di tutti.” L’obiettivo del progetto è “garantire alle persone, agli animali e al pianeta il benessere che meritano, dimostrando che la sostenibilità comincia dalla tavola.” (MenoPerPiu). A tale fine, l’associazione offre formazione e supporto a tutti gli enti (aziende comprese) che vogliono migliorare il loro servizio di ristorazione, con una svolta green.

A partire dal 2022, Essere Animali, attraverso MenoPerPiù, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione specificatamente rivolta alle mense universitarie, mettendo in evidenza l’importanza di aumentare l’offerta di piatti vegetali che, rispetto alla carne, hanno un più basso impatto ambientale. Ha, inoltre, compiuto uno studio sui servizi di ristorazione degli atenei italiani che, dopo un’accurata analisi dei dati raccolti, ha dato vita al citato report.

“Mense per il Clima – Ranking della ristorazione universitaria” offre perciò un’analisi dettagliata delle politiche sostenibili adottate dalle mense delle principali università italiane. Lo studio tiene conto dell’impatto che ha sul clima il cibo servito: più sono i piatti vegetali proposti nei menu, più la mensa è sostenibile, e viceversa.

Ahimè, il quadro che emerge è, purtroppo, piuttosto negativo: su 49 atenei analizzati nel report, solo 12 adottano pratiche virtuose dal punto di vista della sostenibilità. In vetta, tre mense toscane: due a Pisa (mensa Praticelli e mensa Le Piagge), l’altra a Siena (mensa Sant’Agata). Sulla buona strada anche Roma, Firenze, Cagliari, Bolzano, Bologna, Trieste e Cosenza.

I menu dei restanti servizi di ristorazione universitari non prevedono, invece, una scelta bastante di piatti vegetali né adottano pratiche sufficientemente virtuose per l’ambiente. Il dato fa riflettere, visto che stiamo parlando di oltre la metà delle mense d’ateneo italiane.

Oltretutto, va sottolineato come le mense universitarie non siano solo luoghi di nutrizione per gli studenti, ma anche punti di aggregazione sociale e, soprattutto, luoghi di formazione. Attraverso l’adozione di politiche sostenibili, queste strutture diventerebbero dei veri e propri laboratori in cui promuovere sia una giusta educazione alimentare sia un senso di responsabilità ambientale e sociale.

L’università, luogo di apprendimento e di investimento per il futuro, ha una particolare responsabilità in tal senso. Le mense universitarie rappresentano un’opportunità unica per diffondere questi valori, fornendo un’esperienza culinaria che sia appetitosa, nutriente e al tempo stesso rispettosa dell’ambiente.

La transizione verso una dieta maggiormente basata su prodotti vegetali, biologici, locali e di stagione, non riduce, infatti, solo l’impatto ambientale, ma promuove anche la salute e il benessere dei consumatori. Inoltre, sarebbe importante lavorare anche sulla riduzione degli sprechi alimentari, per aumentare la consapevolezza dell’importanza di utilizzare le risorse in modo responsabile.

Per questi motivi, è fondamentale che le mense degli atenei italiani più carenti da questo punto di vista seguano l’esempio virtuoso di chi sta cercando di mettere in atto pratiche sostenibili e salutari per gli studenti e per il pianeta. È essenziale che questo impegno sia costante, e che venga ulteriormente incoraggiato e supportato, in modo da promuovere una cultura green a ogni livello, per un futuro migliore, nell’interesse di tutti.

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Da G.T.M.
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