La UE dichiara guerra al greenwashing : L’UE ha intenzione di reprimere il fenomeno del greenwashing con sanzioni “proporzionate”.
Una bozza attualmente in circolazione negli ambienti dell’Unione Europea, secondo il quotidiano inglese “Guardian”, prevede che le aziende abbiano 10 giorni per giustificare affermazioni ecologiche sui loro prodotti; in caso contrario affronteranno sanzioni “effettive, proporzionate e dissuasive”.
Il fenomeno delle affermazioni “gonfiate” delle aziende sul valore ambientale dei loro prodotti è cresciuto in questi ultimi anni insieme alla crescita presso i consumatori della consapevolezza nei riguardi del riscaldamento globale.
Un sondaggio dell’UE nel 2020 ha rilevato che il 53% delle dichiarazioni ambientali sui prodotti era “vago, fuorviante o infondato”. In un’altra ricerca, è emerso il sospetto fondato che il 42% delle mosse di prodotti verdi fosse “falso o ingannevole”.
Ora la nuova direttiva sulle dichiarazioni ecologiche, prevista per marzo, costringerà le aziende a conformarsi a un nuovo quadro giuridico.
L’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC) sosterrà con forza il piano per rafforzare le autorità di vigilanza del mercato per combattere il greenwashing. Ma “una futura legge UE sulle dichiarazioni “verdi” sarà valida solo quanto la sua applicazione e il controllo regolare”, avverte il direttore del BEUC, Monique Goyens.
Goyens ha affermato che frasi come “climate positive” e “carbon neutral” dovrebbero essere “del tutto bandite dal mercato”.
Nell’UE sono attualmente utilizzati più di 200 marchi di qualità ecologica, che si basano su diverse metodologie. Secondo un sondaggio voluto dalla Commissione Europea, metà delle procedure di verifica delle etichette erano deboli o assenti.