La transizione energetica
Se l’Italia sarà in grado di aumentare la capacità di produzione di energia rinnovabile per allinearsi agli obiettivi UE di decarbonizzazione e indipendenza energetica 2030, potrà portare benefici economici fino a 361 miliardi di € e creare fino a 540.000 nuovi posti di lavoro.
C’è molto da lavorare ancora per raggiungere questo traguardo. Ma l’Italia conta già su una preziosa filiera nazionale di imprese di successo che operano nel settore: il loro potenziale di crescita, che è significativo, può e deve essere sbloccato sfruttando le opportunità della transizione e facendo leva sul potenziale di innovazione delle eccellenze tecnologiche italiane.
C’è bisogno dunque di varare una strategia nazionale chiara e concreta, volta a potenziare l’installazione di ulteriori generatori di energia rinnovabile e a creare le condizioni per l’ulteriore sviluppo di una capacità industriale ancora più competitiva.
Sono queste le principali conclusioni dello studio “Il Piano 2030 per le energie rinnovabili e smart: i benefici per la filiera italiana” realizzato da Fondazione Enel in collaborazione con Elettricità Futura e Althesys presentato a Roma l’8 febbraio 2023 in un evento organizzato da Elettricità Futura e Fondazione Enel.
Le sfide alle quali il PNRR e gli obiettivi europei 2030 chiamano il nostro Paese sono certamente ambiziose: l’accelerazione della decarbonizzazione attraverso lo sviluppo delle rinnovabili, l’aumento dell’efficienza negli usi finali e l’elettrificazione dei consumi in ambiti come il riscaldamento e la mobilità. Tutti obiettivi che necessitano di importanti risorse.
D’altra parte, la transizione energetica, con i suoi effetti sulla filiera tecnologica delle energie rinnovabili e “smart” del Paese, potrà avere un impatto positivo su tutto il settore industriale italiano e sulla sua capacità di competere a livello internazionale.
Il quadro rilevato dallo studio è quello di una capacità industriale nazionale ancora limitata in alcune tecnologie rinnovabili di base (come i moduli fotovoltaici e le turbine eoliche).
E tuttavia il nostro paese ha molti operatori in settori come la componentistica, i servizi O&M (Operation and Manteinance), l’ingegneria EPC (Engineering Procurement Construction), le soluzioni energetiche “smart” e ad efficienza energetica, in cui sono molti gli esempi di eccellenza e innovazione competitivi a livello internazionale.
La trasformazione dell’impiantistica
La trasformazione dell’impiantistica nel campo dell’elettricità ha influenzato anche l’industria dell’elettrotecnica e della componentistica, portando alcuni prodotti, come i pannelli fotovoltaici, allo stato di quasi commodity, e ha aperto segmenti di mercato a prodotti e servizi innovativi e di qualità, con nuove prospettive per le infrastrutture produttive nazionali. Lo studio cita come esempi i componenti per sistemi domotici, le stazioni di ricarica per veicoli elettrici compatte e facili da installare, i moduli fotovoltaici innovativi e componenti per turbine eoliche.
In diversi segmenti, dunque, le imprese italiane possiedono competenze e capacità industriali che le rendono competitive in ambito internazionale.
Quello che ancora manca, però, è una visione sistemica, una politica industriale nazionale che valorizzi il talento intrinseco dell’Italia e sfrutti tutte le opportunità di sviluppo economico e occupazionale.
Verso il 2030: la filiera italiana delle tecnologie per le energie rinnovabili e smart
E’ appunto in questa direzione che va lo studio di Fondazione Enel, fornendo un’analisi della filiera tecnologica delle energie rinnovabili e “smart” in Italia, e valutandone potenzialità e prospettive alla luce degli obiettivi EU 2030, per proporre infine politiche atte a favorirne la crescita.
Lo studio Enel stima che oggi in Italia siano operative almeno 790 imprese riconducibili alla filiera delle energie rinnovabili e “smart”. Di queste, quasi 400 sono specialistiche di questo settore. Complessivamente, il valore della produzione di queste aziende incide per 12,4 miliardi di € maturando lo 0,7% del PIL italiano, offrendo una presenza che è già buona su tecnologie di rete, componenti per generazione elettrica, geotermico, pompe di calore, ma ancora limitata sugli elementi di base della transizione energetica come moduli fotovoltaici, turbine eoliche e batterie.
Lo studio è diviso in quattro parti:
1. Il quadro attuale e l’evoluzione della filiera. Questa prima sezione esamina lo stato attuale e lo sviluppo futuro dell’industria delle tecnologie rinnovabili e delle smart energy in Italia, attraverso una rassegna dettagliata delle aziende attualmente operanti nel settore.
2. Il fabbisogno di investimenti in tecnologia fino al 2030. In questa sezione viene valutato il fabbisogno di tecnologie, componenti e servizi introdotto dagli obiettivi per il 2030 per realizzare il potenziale di crescita delle risorse industriali del Paese nei futuri scenari energetici.
3. Le potenzialità di sviluppo dell’industria italiana. La sezione prende in esame i benefici resi possibili dal raggiungimento degli obiettivi per il 2030, in accordo con i target ˝Fit for 55˝ e REPowerEU, in termini di impatto sociale ed economico.
- Una strategia italiana per la filiera tecnologica. Dall’analisi del potenziale di sviluppo vengono elaborate proposte di policy per favorire la crescita della filiera energetica smart in Italia, sensibilizzando policy makers, istituzioni e consumatori sulle opportunità derivanti dallo sviluppo delle rinnovabili e della smart energy.
Gli scenari per il 2030: aumentare la capacità produttiva e rinforzare la “supply chain” (filiera di approvvigionamento)
Nello scenario RePowerEU sono necessari 85 GW di capacità aggiuntiva di generazione di energia rinnovabile. Una crescita che deve essere abbinata a un robusto sviluppo della filiera di approvvigionamento italiana dell’energia smart.
Questa duplice strategia – crescita della capacità rinnovabile e sviluppo della catena di approvvigionamento – può sbloccare fino a 361 miliardi di euro di benefici economici e creare fino a 540.000 posti di lavoro.
Sono obiettivi ambiziosi, ma secondo lo studio a portata di mano del nostro Paese.
A patto che l’Italia attui rapidamente una strategia nazionale chiara, concreta e lungimirante, volta a creare le condizioni sia per la realizzazione dei necessari investimenti sia per lo sviluppo di una capacità industriale competitiva.
Centrale e non più differibile in questo passaggio sarà la riforma e l’ammodernamento delle infrastrutture nazionali, in termini di digitalizzazione e snellimento burocratico.
Il secondo punto indifferibile è quello di una pianificazione precisa, ben calibrata e univoca della transizione energetica che dia al mercato le certezze di cui ha bisogno.
Elettrificazione, circolarità, competenze delle risorse umane, sostegno alla ricerca, trasferimento tecnologico e imprenditorialità sono altri elementi fondamentali nel disegno di una strategia per la filiera tecnologica italiana delle energie rinnovabili e smart.
Le conclusioni del Piano: un nuovo settore industriale per la sostenibilità ambientale
In conclusione, il futuro che lo studio di Enel Foundation prospetta non è solo la possibilità di favorire la crescita di un settore specifico o di incentivare lo sviluppo di poche imprese. Ci sono in ballo una sfida e un’opportunità ben più ampie: dare l’avvio ad un settore industriale del tutto nuovo, che garantisca all’Italia sostenibilità ambientale e autonomia energetica.
(Fonte: Enel Foundation)
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