Le mail possono avere un impatto ambientale diverso in funzione del peso in byte , degli allegati del server di posta e del client utilizzato e dal numero di mail inviato e non solo. Ma possiamo migliorare il loro utilizzo con piccoli accorgimenti
La mail è ecologica ? : Oggi le e-email sono uno degli strumenti principali per la comunicazione. Ma quale impatto possono avere sull’ambiente?
Lo sapete che una singola email, così apparentemente immateriale e innocua, produce 0,3 grammi di anidride carbonica, e che può arrivare fino a 4 grammi di CO2? In un recente studio francese si enuncia che 8 mail possono produrre tanta CO2 quanto una macchina che percorre 1 KM.
Qual è l’impronta ecologica di una e-mail?
L’e-mail è uno dei mezzi di comunicazione più utilizzati, ma cosa significa questo in termini di impatto ambientale? Purtroppo la risposta non è positiva: l’e-mail può avere un effetto dannoso sull’ambiente, soprattutto se usata in modo scorretto.
Secondo i risultati di una ricerca , l’invio di una e-mail produce appena 0,3 grammi di anidride carbonica. Ciò significa che è un modo di comunicare contenuti di gran lunga più ecologico rispetto all’invio di una cartolina tradizionale. Se guardiamo la questione in modo globale però, i dati non sono altrettanto incoraggianti.
Più una mail è pesante più inquina
Tuttavia, poiché la maggior parte delle e-mail inviate ogni giorno è gestita da server enormi alimentati da fonti energetiche inquinanti come il carbone e altri combustibili fossili, l’impronta ecologica complessiva dello scambio di e-mail è estremamente negativa. E dunque, se le singole email hanno un impatto limitato sull’ambiente, l’uso massivo delle email contribuisce significativamente all’inquinamento. Pensiamo per esempio ad uno scambio di 7-8 mail tra uno o più interlocutori su uno specifico tema.
E non finisce qui. Ci sono aspetti critici riguardo alla posta elettronica:
- Gli Allegati (file PDF, immagini, video, ecc.), che richiedono ancora più energia per essere caricati e scaricati.
- la facilità con cui si possono inoltrare e-mail che rende l’invio di numerose comunicazioni inutili e che probabilmente non si sarebbero mai inviate se spedite con la posta tradizionale.
- L’utilizzo della modalità invia-ricevi.
- La stampa della mail sopratutto in ambito lavorativo. L’abitudine di stampare la e-mail appena ricevuta, se moltiplicata per un’azienda per esempio di 100 dipendenti, porta a consumi notevoli.
Uno studio del 2010 dal titolo How bad are bananas: the carbon footprint of everything, di Mike Berners-Lee, ricercatore e scrittore in ambito di impronte ecologiche, rilevava che una singola email di solo testo produceva 4 grammi di CO2, mentre una mail con allegati arriva anche a 50 grammi di CO2.
Ademe – un’Agenzia francese per l’ambiente, la transizione ecologica e la gestione dell’energia – ha prodotto uno studio che rileva che 8 mail inquinano come un’autovettura che produce 1 km, e una mail da 1 megabyte emette circa 19 grammi di CO2.
Come fare per ridurne l’impatto?
Come dicevamo, l’impronta ecologica di una email è data dal suo “peso” in termini di byte. Quanto maggiore è la dimensione del file dell’email, tanto più energia sarà necessaria per spedirla e riceverla. Pertanto, per ridurne l’impatto ambientale, è importante cercare di mantenere le dimensioni delle proprie email o della somma delle e-mail più piccole possibile. Questo può essere ottenuto in diversi modi:
- evitando di allegare file inutili alla email,
- comprimendo i file che si intende allegare
- Scegliendo un provider di email che utilizza server green.
- Evitando quando è possibile la modalità di invio e ricezione.
- Utilizzando le email solo quando necessario, preferibilmente per comunicazioni brevi e concise;
- Inviando email in formato testo piuttosto che in formato HTML;
- Evitando di allegare file grandi alle nostre email;
- Disattivando la funzione “Conferma di lettura” quando non strettamente necessaria.
- Evitando di stamparla quando non è strettamente necessario
Il consiglio principale è però quello di “meditare” prima di inviare una mail. Chiediamoci se veramente è utile farlo, e in caso di lunghe interazioni con i nostri interlocutori preferiamo alla mail altri strumenti quali le call o i programmi di chat. Questo avrà un duplice vantaggio: per la comunicazione e per l’ambiente. Less is more, insomma, ancora una volta.