Con 94 voti a favore, 72 contrari e 2 astenuti, l’Assemblea di palazzo Madama ha rinnovato la fiducia al Governo approvando definitivamente il Dl n. 636, conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11, recante misure urgenti in materia di cessione dei crediti.
Parliamo del Superbonus, l’agevolazione fiscale disciplinata dall’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 (decreto Rilancio), che consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 allo scopo di efficientare gli edifici e a ridurre il rischio sismico.
Il Superbonus, com’è noto, ha permesso di ottenere lo sconto in fattura per lavori edilizi di ristrutturazione da parte dei fornitori, i quali potevano cedere il credito a terzi, primi fra tutti alle banche.
Dal 17 febbraio 2023 entrava in vigore il blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura per i bonus legati all’edilizia, tra cui il Superbonus, decretando così la fine della “moneta fiscale”.
Il decreto approvato nella giornata odierna ha, secondo quanto dichiara il sito del Senato, “il fine di porre un freno all’aumento dei crediti legati ai bonus edilizi. Il decreto vieta perciò la possibilità di usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito per le spese sostenute per i nuovi interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, superbonus, bonus facciate“.
Le deroghe :
Sono state previste alcune deroghe al divieto:
- Per i lavori con il superbonus per i quali sia stata già presentata la Comunicazione di inizio lavori (Cila) o, nel caso dei condomini, sia stata anche adottata la delibera assembleare.
- La proroga al 30 settembre 2023 per il superbonus al 110 per cento per i lavori effettuati su villette e case unifamiliari.
- La possibilità di usufruire ancora dello sconto in fattura e della cessione del credito per i lavori effettuati nelle zone sismiche e nei territori delle Marche colpiti da alluvione.
- Per gli interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche.
- Per gli interventi su immobili di edilizia popolare e delle Onlus.
Per le banche, viene garantita la possibilità di convertire i crediti acquistati in Btp a dieci anni, qualora abbiano esaurito lo spazio fiscale per le compensazioni.
Fonte Sito del Senato