Non solo le Ultime Generazioni. Anche le Klima Seniorinnen scendono in campo per l’ambiente

Le attiviste svizzere hanno fatto condannare il governo del loro Paese presso la Corte di Strasburgo per “inerzia verso i cambiamenti climatici”.

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Se pensate che quella per i diritti e la giustizia ambientale, contro i cambiamenti climatici e per una vera transizione ecologica sia una battaglia sentita solo dalle ultime generazioni e dai giovani più eco-ansiosi, siete destinati ad avere qualche sorpresa in futuro. Le Klima Seniorinnen lo dimostrano.

Anche i “nonni”, o perlomeno alcuni di loro, sono molto seriamente preoccupati di quello che si profila – ed è, anzi, già un drammatico presente – per le generazioni dei loro nipoti.

A dispetto dell’apparente tranquillità della loro condizione di pensionati benestanti in Paesi proverbialmente ricchi e dal bilancio statale di ferro, alcuni di loro hanno deciso di alzare la voce e attivarsi con energia per reclamare il diritto ad un mondo diverso, ecologicamente e non solo: secondo un principio elementare di solidarietà con chi vivrà dopo di noi – che sia un familiare, un nipote o meno – e che dovrà affrontare sfide cruciali nonché impensabili ai tempi in cui i boomers (cioè i nonni di oggi) erano giovani.

E’ il caso ad esempio delle Klima Seniorinnen, le “Anziane per il clima”: un’associazione di oltre 2.500 attiviste svizzere over 60. Il nome può far sorridere, ma la loro determinazione è molto seria.

Le Klima Seniorinnen dichiarano di lottare certamente per le giovani generazioni e per il futuro del pianeta. Ma anche per loro stesse: perché la salute degli over 60, sottolineano, “è minacciata dalle ondate di calore aggravate dalla crisi climatica”. Non dovrebbero essere loro, in realtà, a ricordarci che le persone più avanti con gli anni – e le donne – sono le prime a soffrire per gli effetti del riscaldamento globale.

“Le donne anziane” spiegano nella loro pagina web, “soffrono particolarmente dei sempre più intensi e frequenti periodi di canicola.  Ovviamente siamo consapevoli che anche uomini anziani, persone malate e i bambini piccoli sono esposti alle nefaste conseguenze delle ondate di calura e degli altri effetti del cambiamento climatico. Incentrando però la denuncia sulla comprovata maggiore incidenza della nocività su noi donne in età aumentiamo le possibilità di successo della causa intentata, il che andrà a vantaggio di tutti”.

Ed è stato così, stavolta. Il 9 aprile scorso, le Klima Seniorinnen hanno conseguito una vittoria storica addirittura presso la Corte Europea dei diritti dell’uomo. Si erano appellate alla Corte accusando il loro Paese, la Confederazione Elvetica, di inazione contro la crisi climatica.

E’ dal 2016 che l’associazione accusa il governo svizzero apertamente, e con una serie di azioni legali presso i tribunali nazionali, di non agire per ridurre le emissioni di gas serra. Denunce che sono sempre state respinte nel proprio Paese.

Così nel marzo 2023 le Klima Seniorinnen hanno deciso di rivolgersi alla Corte Europea dei diritti di Strasburgo, presentando un articolato ricorso.

Dopo un anno, la Corte ha dato loro ragione. Lo Stato elvetico sta manifestamente trascurando lo sforzo concordato a livello europeo e mondiale per il rispetto degli obiettivi di riduzione dei gas serra (forse confidando nella bellezza e nell’intangibilità del suo magnifico patrimonio ambientale; o forse per altri intuibili motivi). Il suo comportamento, dunque, vìola alcuni fondamentali diritti umani.

Attenzione: la sentenza è oggettivamente vincolante per tutti i 46 stati del Consiglio d’Europa, e rappresenta sicuramente un importante precedente legale.

“Abbiamo vinto!”, titola giustamente trionfante la pagina web delle attiviste, all’indomani della sentenza europea.

“Martedì 9 aprile, la Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha decretato che, non facendo il necessario contro il crescente riscaldamento globale, la Svizzera viola i diritti delle donne più anziane. Concretamente, il tribunale ha constatato una violazione dell’articolo 8 (diritto al rispetto della propria vita privata e familiare) e riconosciuto lo status di vittima all’associazione Anziane per il clima, che attualmente conta oltre 2500 aderenti”.

Grazie alle Seniorinnen svizzere, dunque, per la prima volta un tribunale transnazionale specializzato in diritti umani come la Corte di Strasburgo riconosce esplicitamente il diritto alla protezione del clima, e condanna l’inazione dei governi in materia alla stregua di una vera e propria violazione dei diritti umani.

Puoi approfondire l’attività delle Klima Seniorinnen a questo link:

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Da G.T.M.
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