Il parco letterario virgiliano. Natura e poesia sulle rive del fiume Mincio

A due passi dalla bella Mantova, è nato il Parco Museo Virgilio dedicato al grande poeta latino, immerso in quel gioiello che è il Parco naturale del Mincio. Un’occasione unica per coniugare ambiente, storia e cultura

7 minuti di lettura
immagine by : [andreyli] © 123RF.com

Dedicare un Parco letterario nientemeno che a Virgilio – sì, proprio lui, il grande poeta latino autore dell’Eneide, nonché guida di Dante nel suo viaggio ultraterreno; quel Virgilio nato nel 70 a.C. e morto nel 19, sulla cui vita non abbiamo molte notizie – potrebbe sembrare un’operazione piuttosto ardita, tra realtà e fantasia.

In realtà, chi si trova a passare per Pietole, una frazione poco fuori Mantova ai bordi del fiume Mincio, sa bene che il nome di Virgilio come toponimo è nell’aria, e spunta qua e là nella cartellonistica. Virgilio si chiamò dal lontano 1883 il comune di Quattroville (di cui, fra gli altri, facevano parte Cerese e, appunto, Pietole) per poi essere ridenominato nel 2014 Borgo Virgilio, in seguito alla fusione con il comune di Borgoforte.

Insomma, tra il parco del Mincio, i laghi di Mantova e la città gonzaghesca, da qualche parte Virgilio è sicuramente nato. In quella Andes, piccolo centro nel cuore della Gallia Cisalpina in cui si era stabilita la sua famiglia di benestanti coloni romani: il padre Marone Figulo, un piccolo proprietario terriero arricchitosi con l’apicoltura, l’allevamento e l’artigianato, e la madre Màgia Polla, di famiglia mercantile.

Oggi Andes è il nome dato a quella che dovrebbe essere stata la Pietole vecchia; mentre la Pietole attuale sarebbe quella “nuova”, formatasi fra Sette e Ottocento.

Questione complicata, dunque, anche per evidenti ragioni di interesse turistico (ammesso che i nomi delle località abbiano, di per sé stessi, un potere significativo nell’indirizzare i flussi turistici…).

Forse più importanti dei nomi, sono le concrete proposte turistico-culturali e ambientali che si mettono a disposizione dei visitatori curiosi e desiderosi di fare esperienze di immersione in contesti ricchi di storia e di tradizione.
In questo senso, la proposta di un Parco letterario (e naturalistico) virgiliano, formalizzata nell’aprile scorso con l’inaugurazione ufficiale alla presenza del sindaco di Borgo Virgilio Francesco Aporti, promette molto bene, e vale sicuramente un viaggio anche da terre lontane, per godere il vero e proprio incanto delle terre di fiume padane e del loro delicato, ma anche magico, equilibrio tra mondo animale, vegetale e umano (quest’ultimo spesso invasivo, negli ultimi decenni).

E’ un tour esperienziale, infatti, quello che il Parco virgiliano propone al visitatore. Come ha sottolineato Stefano Mangoni, curatore della parte museale per conto del Comune di Borgo Virgilio e della Fondazione Virgilio, la potenzialità del luogo è duplice. “Abbiamo un aspetto naturalistico, che è stato valorizzato poiché la struttura si trova in pieno Parco del Mincio, e un aspetto storico-culturale. Quest’ultimo è stato cristallizzato nei due ambienti recuperati e musealizzati, nei quali trovano spazio il museo dedicato al forte come struttura e un altro ambiente incentrato sulla figura di Virgilio”.

Per la parte dedicata al forte napoleonico, è stata fatta un’opera di raccolta di materiale ritrovato nella struttura e di materiale donato. Nello spazio dedicato a Virgilio si è voluto condensare tutte le collezioni storiche e archeologiche del Comune di Borgo Virgilio. Fra tutte spicca la collezione numismatica lasciata dall’avvocato Prati al Comune: una testimonianza unica, grazie alla presenza di monete del periodo romano, dell’esistenza del borgo virgiliano di Andes.

Un’ampia sezione è poi dedicata, come si conviene ai musei di oggi, alle proposte multimediali. Grazie ad esse, attraverso proiezioni immersive e visori, il visitatore potrà rivivere da una parte il funzionamento del forte nel periodo di piena attività bellica, dall’altra l’epoca in cui visse Virgilio, attraverso le sue opere e i luoghi in cui visse.

Andes/Pietole è oggi un bosco di pianura: uno spazio verde di oltre 30 ettari confinante con il sito di interesse comunitario Vallazza, dove la natura circonda il manufatto militare del Forte e le acque del Mincio accarezzano la struttura fortilizia.

Nell’area verde, raggiungibile da sentieri pedonali, ciclovie e attracchi della navigazione fluviale, le indicazioni e la segnaletica orientano l’esplorazione per scoprire flora, fauna, insetti: tra i protagonisti della vita segreta del bosco, le api – visibili nelle arnie trasparenti – presenza essenziale a tutto l’ecosistema, esseri umani compresi.

Qui è il Virgilio delle Bucoliche e soprattutto delle Georgiche, che ci viene in aiuto nella scoperta del territorio, tra meraviglie della natura ed echi letterari, lontani ma sempre presenti. Si può andare concretamente alla ricerca degli alberi e degli arbusti citati e descritti da Virgilio nelle sue opere: così l’attualità del poeta – cioé il suo rapporto quasi congenito con la natura, le sue manifestazioni, i suoi ritmi, la sua poesia – risalta ancor meglio, forse, che a una semplice lettura.

E’ noto che per gli antichi la Natura, in quanto entità capace di premiare gli uomini con i suoi frutti, ma anche di punirli con eventi catastrofici, impone la ricerca costante di un equilibrio tra gli esseri viventi e l’ambiente. Anche per Virgilio, come già per Lucrezio, l’intervento dell’uomo sull’ambiente, sempre necessario per la sopravvivenza (si pensi all’importanza del tema del lavoro agricolo umano nelle Georgiche) non può però prescindere da un approccio che oggi chiameremmo “ecosistemico”, che tenga conto dei numerosi, delicati equilibri di base.

Non c’è dubbio, dunque, che il messaggio indubbiamente contenuto nelle Georgiche così come nelle Bucoliche (ma anche nell’Eneide: si pensi ad esempio al popolo di Aleso, compagno di Agamennone e nemico giurato dei Troiani, che si segnala per l’intensa attività agricola, in special modo vinicola. Vertunt felicia Baccho / Massica qui rastris) sia quello di vivere in sintonia con la natura e godere dei suoi frutti rispettandola, nell’esperienza del Parco ha tutte le possibilità per farsi visibile e tangibile, autentico ed efficace quant’altri mai.

Per maggiori informazioni:

https://www.parchiletterari.com/parchi/virgilio-pascoli-campagne-e-condottieri-a-pietole-/eventi.php

Direttore Editoriale. Alessandro Di Nuzzo è giornalista, scrittore e responsabile editoriale di Aliberti editore dal 2001. Ha curato diversi volumi sulla letteratura italiana e straniera, come Leopardi. Ricette per la felicità (2015); Poeti francesi del vino (2016); Dante e la medicina (2021). Il suo primo romanzo, La stanza del principe (Wingsbert House-Aliberti, 2015), ha vinto il Premio Mazara del Vallo Opera prima. È autore con Alessandro Scillitani del docufilm Centoventi contro Novecento. Pasolini contro Bertolucci (2019). Tra i suoi libri: Francesco da Buenos Aires. La rivoluzione dell'uguaglianza.
17 Recensioni
error: Non puoi fare download !!