Non sono buone le notizie con cui si conclude questo 2023.
Nell’anno che sta finendo, infatti, il mondo ha assistito a un numero elevatissimo di eventi climatici disastrosi con impatti significativi su scala globale.
Negli Stati Uniti, si sono verificati 25 disastri climatici e meteorologici, un numero record, ciascuno dei quali ha causato danni per oltre un miliardo di dollari. Questi eventi hanno incluso uragani, tempeste severe, piogge intense, inondazioni, incendi boschivi, ondate di calore estreme e siccità. La frequenza e l’intensità di tali disastri sono aumentate significativamente rispetto agli anni precedenti, evidenziando l’aggravarsi della crisi climatica.
L’Europa, da parte sua, ha affrontato una serie di eventi climatici estremi che hanno messo in evidenza la crescente vulnerabilità del continente.
Uno degli eventi più gravi è stata la crisi degli incendi boschivi in Grecia, dove è emerso che azioni umane, sia per negligenza sia intenzionali, hanno contribuito significativamente all’esacerbazione delle catastrofi ambientali. Le condizioni climatiche mutevoli, caratterizzate da temperature in aumento e ondate di calore prolungate, hanno creato un ambiente pericoloso dove anche piccole scintille potevano portare a incendi devastanti.
Sempre in Grecia la Tempesta Daniel ha scaricato l’equivalente di 18 mesi di pioggia sulla regione della Tessaglia tra il 4 e il 7 settembre, trasformando temporaneamente la sua pianura fertile in un lago e causando danni stimati per oltre 2 miliardi di euro.
L’Italia non si è salvata, come ben sappiamo. Nel 2023 ha affrontato diversi eventi climatici estremi che hanno avuto un impatto significativo sul Paese. Questi eventi hanno messo in luce tutta la vulnerabilità della penisola evidenziando l’importanza di strategie efficaci di adattamento e prevenzione.
In particolare la regione dell’Emilia-Romagna è stata colpita da inondazioni devastanti, causate da piogge eccezionali. In alcune aree, si è registrata la metà delle precipitazioni annuali medie in sole 36 ore, causando l’esondazione dei fiumi e sommergendo migliaia di ettari di terreni agricoli.
Fenomeni descritti come eventi rari, con una probabilità stimata di una volta ogni duecento anni. La ricerca ha rivelato che questi eventi eccezionali sono stati guidati da una sequenza senza precedenti di tre sistemi di bassa pressione nella regione centrale del Mediterraneo, rendendo la situazione più complessa di quanto inizialmente previsto.
Il crollo del Ghiacciaio della Marmolada è stato un altro evento climatico estremo nelle Alpi italiane. Questo disastro ha rivelato nuove condizioni di pericolo nei ghiacciai alpini, che precedentemente non erano considerati una minaccia. Il crollo ha messo in luce la necessità di sistemi di monitoraggio avanzati e la difficoltà di prevedere tali eventi, nonostante le avvertenze scientifiche sul crescente rischio di instabilità dei ghiacciai dovuto ai cambiamenti climatici.
Non è finita qui. L’incremento delle temperature ha confermato le previsioni più allarmanti dei cambiamenti climatici, con una media globale di 1,40 °C al di sopra dei livelli preindustriali.
L’aumento è certamente una delle cause principali della maggiore frequenza di eventi climatici estremi.
Dalle inondazioni in Libia alle devastazioni del Ciclone Tropicale Freddy in Madagascar, Mozambico e Malawi, fino agli incendi senza precedenti in Canada, abbiamo visto alcuni degli effetti tangibili del riscaldamento globale.
Possiamo concludere, dunque, che l’anno 2023 ha segnato una svolta nell’impatto degli eventi climatici sulle società umane e sull’economia globale.
Le frequenti catastrofi naturali hanno evidenziato vulnerabilità critiche nelle infrastrutture esistenti e nei sistemi di emergenza, imponendo una riflessione sulle strategie di risposta a tali crisi. La comunità internazionale si trova di fronte alla necessità impellente di rivedere politiche ambientali, investire in tecnologie sostenibili e rafforzare la cooperazione per il clima.
La considerazione da fare, a conclusione di quest’anno, è ormai ben nota, ma giova ripeterla. L’adattamento a queste nuove sfide climatiche richiede un approccio globale che includa la riduzione delle emissioni di gas serra, la promozione dell’energia rinnovabile e lo sviluppo di programmi di resilienza per le comunità più esposte. Solo con un impegno congiunto a livello globale è possibile mirare a un futuro più sicuro, riducendo i rischi per le generazioni attuali e future.
Tra le fonti:
https://earth.org/the-state-of-the-global-climate-in-2023-a-recap/
https://e360.yale.edu/digest/billion-dollar-disasters-us-climate-change