Il Parco Regionale delle Dune Costiere, gioiello naturalistico situato lungo la costa adriatica pugliese, si estende, per circa 1100 ettari, tra le provincie di Ostuni e Fasano, inglobando le aree che vanno da Torre Canne a Torre San Leonardo. Fiore all’occhiello della Regione, il Parco, come si evince dal suo sito internet (https://www.parcodunecostiere.org/newsite/ita/index.php), mira a tutelare e a valorizzare un ambiente naturale unico, svolgendo un ruolo fondamentale anche nella promozione della sostenibilità.
Nato nel 2006, comprende una vasta area di dune sabbiose, di zone umide, di oliveti secolari, e di laghi costieri, al cui interno vi è il sito denominato “Litorale brindisino”, riconosciuto dall’Europa “Sito di Importanza Comunitaria” (SIC). Lo scopo del Parco è quello di preservare la ricca vegetazione mediterranea, e le specie animali che la abitano, dall’estinzione, tutelando un ecosistema e una biodiversità fragili e unici nel loro genere.
Il Parco rappresenta, infatti, un importante sito di nidificazione per diverse specie di uccelli, come il martin pescatore o la garzetta, che trovano qui un habitat idoneo per la loro riproduzione. Anche le tartarughe marine depongono spesso nell’area le loro uova, contribuendo ad arricchire l’immensa varietà di flora e fauna del Parco, meta ideale non solo per gli studiosi o per gli appassionati di birdwatching, ma anche per i turisti e, in generale, per gli amanti della natura.
L’ente, infatti, è aperto a tutti e svolge, oltretutto, numerose attività che lo rendono una pietra miliare nella promozione della sostenibilità ambientale in Puglia. Regolarmente vengono organizzati eventi; laboratori in loco e nelle scuole; escursioni guidate ed esperienze di osservazione della fauna selvatica, che mirano a sensibilizzare i visitatori sull’importanza della conservazione dell’ecosistema, e sull’adozione di comportamenti green nella vita di tutti i giorni.
Una tematica affrontata è, ad esempio, quella della pesca sostenibile e dell’importanza della stagionalità nella scelta dei pesci da mangiare. Spesso, infatti, associamo le stagioni alla frutta e alla verdura, senza pensare che ci sono alcune specie di pesci che hanno un ciclo di vita diverso da altre. Anche quando si compra il pesce, dunque, bisognerebbe scegliere consapevolmente, come lo si fa per gli ortaggi.
Vista l’entità dell’area protetta, il Parco delle Dune Costiere si interfaccia ogni giorno con numerose comunità locali, che, nel tempo, sono state coinvolte anch’esse nella tutela della zona, e nella promozione di una cultura della sostenibilità. I pescatori, ad esempio, applicano e si fanno promotori di una pesca rispettosa del ciclo di riproduzione dei pesci; coloro che possiedono campi o oliveti li coltivano in maniera ecosostenibile; chi, infine, possiede api produce miele biologico.
Proprio l’apicoltura è uno degli elementi cardine del Parco, poiché le api svolgono un ruolo fondamentale nell’impollinazione delle piante, consentendone la riproduzione, e garantendo un equilibrio dell’ecosistema. L’azienda apistica di Ostuni Alveare Bianco (https://www.apicolturaalvearebianco.it/it/content/4-chi-siamo), ad esempio, produce mieli biologici millefiori e di timo portando le arnie sulle dune costiere, e sfruttando appieno la sinergia tra api e colture.
Anche molte aziende agricole sono site nel territorio protetto, e producono eccellenze gastronomiche come l’olio degli olivi monumentali della varietà Ogliarola salentina; il fiorone (una particolare varietà di fico) di Torre Canne; il pomodoro Regina, riconosciuto presidio slow food; e la pasta di grano duro biologico Senatore Cappelli.
Infine, il Parco delle Dune Costiere ha come obiettivo anche la promozione di un turismo eco-sostenibile, attraverso la realizzazione di percorsi pedonali e cicloturistici, e l’offerta di strutture ricettive green all’interno dell’area protetta, come, ad esempio, la masseria Il Frantoio (www.masseriailfrantoio.it), che, oltre ad essere un agriturismo, propone anche giornate di studio per il riconoscimento delle erbe spontanee edibili.
Nel 2012, lo sforzo del Parco in tal senso è stato premiato, poiché gli è stata conferita la Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS), certificazione che valuta sostenibilità e coinvolgimento della comunità locale nell’offerta turistica.
Ma il Parco è solamente un paradiso naturale? Come quasi sempre accade nel nostro Paese, storia e patrimonio culturale del passato permeano anche i luoghi più inaspettati, creando quel potente e costante legame tra antichità e presente che si ritrova, in maniera pervasiva, lungo l’intera Penisola. Anche il Parco ci trasmette memoria dei nostri antenati, conservando un dolmen di età preistorica, risalente al III-II millennio a.C., noto come Dolmen di Montalbano, e i resti della Via Traiana, la via romana che collegava Benevento a Brindisi.
Sostenibilità, natura, cultura, storia ed enogastronomia si fondono, così, tra di loro, rendendo il Parco un luogo speciale, e dando vita a una sinergia unica nel suo insieme. Progetti come questo sono arricchenti sia da un punto di vista socio-culturale che ambientale, e se presi da esempio, possono orientare la cittadinanza tutta verso scelte sostenibili, nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità.