A Siena una mostra celebra Dario Neri, Mario Luzi e il paesaggio come stato d’animo

La mostra “Dario Neri, Mario Luzi. Il paesaggio stato d’animo”, fino al 4 febbraio ai Magazzini del Sale di Siena, indaga, con un viaggio attraverso pittura e poesia, la componente emotiva del paesaggio, insegnandoci ad amarlo e rispettarlo.

5 minuti di lettura
Dario Neri, La querce nella neve, 1954. Collezione privata

La strada tortuosa che da Siena conduce all’Orcia
traverso il mare mosso
di crete dilavate […]
è una strada fuori del tempo, una strada aperta
e punta con le sue giravolte al cuore dell’enigma”


Il poeta fiorentino Mario Luzi (1914-2005), senatore a vita della Repubblica Italiana, descriveva
così il paesaggio senese nella poesia La strada tortuosa, parte della raccolta Su fondamenti
invisibili del 1971. E proprio quelle Crete sembrano palesarsi in quadri come Una collina (1956,
collezione privata) o Sulla in fiore (1950 circa, collezione privata) che Dario Neri (1895-1958),
pittore e imprenditore senese, dipinse nell’arco della sua vita.


Questo dialogo immaginario tra le liriche di Mario Luzi e i dipinti di Dario Neri è il cardine della
mostra organizzata dal Comune di Siena, in collaborazione con la Fondazione Musei Senesi e il
Centro Studi Mario Luzi “La Barca”, a cura di Leonardo Scelfo, visitabile fino al 4 febbraio ai
Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico.


Neri e Luzi, per quanto appartenenti a epoche diverse e mai frequentatisi direttamente, sono due
personalità per molti versi affini, accomunate da un uguale sensibilità nei confronti del paesaggio
delle Terre di Siena. Fin dall’ingresso nelle sale espositive, si percepisce l’atmosfera unica che si
viene a creare grazie alla combinazione di pittura e poesia. I quadri di Neri appaiono intensamente
suggestivi, legati da una profonda connessione emotiva con le liriche scritte da Luzi.


Percorrendo la prima sezione della mostra, dedicata ai numerosi paesaggi in cui Neri ritrasse i
profili dolci delle Crete Senesi, si compie un cammino metaforico da Siena fino al monte Amiata.
Le prime opere vedono, infatti, raffigurata la città con le sue iconiche torri (come Siena con la sulla
in fiore, 1924, collezione Ettore Pellegrini), mentre nell’ultimo dipinto, si staglia, maestosa e
solitaria, la montagna (L’Amiata dalle Crete, 1950, collezione privata).


Nel mezzo del percorso, le Crete raffigurate in tutte le loro declinazioni, d’estate e d’inverno,
spoglie o in fiore, riflettono non solo un paesaggio tutt’oggi bellissimo e perfettamente
conservato, ma anche emozioni e stati d’animo, attraverso gli accostamenti cromatici e la
matericità della pittura, spessa e corposa.


Solitaria e spoglia, una quercia nella neve (La querce nella neve, 1954, collezione privata) ci porta a
riflettere sulla condizione umana, ma anche sul futuro del nostro pianeta. Il dipinto, infatti, si
presenta ai nostri occhi storto: l’inclinazione è di un grado e mezzo e non è affatto casuale. Come è
già avvenuto al Leopold Museum di Vienna, l’opera è stata volutamente inclinata dello stesso
valore registrato dai termometri che monitorano il riscaldamento globale. Un grado e mezzo dà
tanto fastidio al nostro occhio quanto il calore tormenta il nostro pianeta.

La scelta del paesaggio innevato per sensibilizzare sul cambiamento climatico non è casuale: ci
sarà ancora la neve con queste temperature sempre più estreme?
La seconda e ultima sezione della mostra è dedicata al paesaggio abitato. Contadini a riposo o
intenti a lavorare i campi appaiono in piena consonanza con la natura e con i suoi ritmi.
Una splendida figura femminile (La Primavera, 1928, collezione privata), distesa nel verde, afferra
un ramo fiorito, evocando la temperie artistica liberty.


La luce soffusa permette ai visitatori di immergersi completamente nel contesto, sentendosi
catturati dalle emozioni che le opere di Neri e le poesie di Luzi trasmettono. La combinazione della
bellezza visiva dei dipinti e della profondità concettuale delle liriche crea una sinergia profonda, e
in definitiva, la mostra, raccolta e dall’atmosfera intima e tranquilla, trasmette un senso di pace, e
fa venir voglia di andare a ricercare, lungo le Crete Senesi, i punti in cui Dario Neri posò il suo
cavalletto, per ritrovare gli stessi stati d’animo.


Attraversare le sale dei Magazzini del Sale ci fa, indubbiamente, meditare sul valore del paesaggio,
bene da conoscere e da tutelare, capace di trasmetterci non solo il senso della nostra storia e
cultura, ma anche emozioni forti, insegnandoci il rispetto della natura e il valore della sostenibilità.

Informazioni pratiche
Dario Neri, Mario Luzi. Il paesaggio stato d’animo
2 dicembre 2023 – 4 febbraio 2024
Siena, Magazzini del Sale, Museo Civico Torre del Mangia
Per maggiori informazioni: https://www.museisenesi.org/eventi/dario-neri-mario-luzi-il-
paesaggio-stato-danimo-mostra-ai-magazzini-del-sale-a-siena/
Catalogo: Dario Neri, Mario Luzi. Il paesaggio stato d’animo, a cura di Leonardo Scelfo, Nuova
Immagine Editrice, Siena 2023.

TAGGATO:
Claudia Russo ha studiato storia dell’arte a Siena, Parigi e Bologna. Appassionata di viaggi rigorosamente culturali e di serate conviviali un po’ meno impegnate, curiosa, determinata e amante del bello, trova sempre il tempo per una buona tazza di tè e per interrogarsi, con sguardo critico, sugli avvenimenti del nostro tempo
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