Comunità energetica – Che cos’è

In Italia si sono già costituite oltre 100 comunità energetiche. In Europa sono già più di 3500

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[sharshonm] © 123RF.com

La comunità energetica è un gruppo di soggetti che si organizzano per produrre e condividere a livello locale l’energia prodotta da fonti rinnovabili. Si sceglie così di alimentare le proprie utenze con energia pulitaautoprodotta e condivisa.
I vantaggi sono molteplici: si migliora l’impatto ambientale sia a livello di singoli che di comunità, si riducono anche sensibilmente i costi della bolletta, si aiuta lo sviluppo di reti energetiche sostenibili, si può fruire degli incentivi per l’energia condivisa.

Una comunità energetica alimenta le proprie utenze attingendo l’energia elettrica sia dalla rete pubblica, sia dall’impianto di produzione rinnovabile condiviso dai suoi membri. Per quest’ultimo, l’energia prodotta viene istantaneamente consumata dai membri della comunità; l’energia in surplus, cioè prodotta in eccesso, può essere immagazzinata oppure ceduta al GSE (Gestore dei Servizi Energetici nazionale).

Da consumer a prosumer

Questo è il cambiamento di ruolo fondamentale che la comunità energetica offre ai suoi membri. Non si è più dei semplici consumatori, ma prima ancora dei produttori dell’energia che serve.
I vantaggi
sono numerosi. Vediamone i principali.

Miglioramento ambientale: utilizzando impianti per la produzione di energia rinnovabile si eliminano le fonti fossili, con installazioni a zero emissioni di CO2 e libere da altre emissioni inquinanti.

Ritorno economico: contribuendo all’espansione di soluzioni sostenibili si può accedere alle numerose agevolazioni statali riconosciute dalle leggi in materia. Questo comporta concretamente una riduzione della bolletta.

Coesione e sviluppo sociale: si contribuisce a creare e rafforzare un ecosistema sostenibile, che darà molteplici benefici ai singoli, alla comunità energetica e al territorio in generale, con un miglioramento della qualità della vita comune.

Accesso agli incentivi e cumulabilità: le comunità energetiche accedono al servizio di valorizzazione e incentivazione dell’energia elettrica condivisa. Tariffe premio e contributi a favore dei clienti finali, compatibili anche con altre agevolazioni come il Superbonus.

Come diventare membri di una comunità energetica

Possono costituire una comunità energetica: persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali, autorità locali, amministrazioni comunali, enti di ricerca e formazione, enti religiosi, enti del terzo settore, associazioni.

Ognuno è membro o azionista, e allo stesso tempo è cliente finale intestatario di un’utenza, di una bolletta energetica e di un codice POD.

Per le imprese private la partecipazione alla comunità energetica non deve costituire l’attività commerciale e/o industriale principale.

Tutti i membri della comunità energetica rinnovabile devono essere collegati a punti di connessione ubicati su reti elettriche sottese alla stessa cabina primaria.

Comunità energetiche: quali impianti

La comunità energetica alimenta le utenze dei suoi membri attraverso uno o più impianti di produzione energetica rinnovabile, installati in prossimità delle stesse utenze, le quali dipendono dal suo/loro funzionamento.

Gli impianti possono essere nuovi o già esistenti, potenziati o adeguati.
La proprietà può essere di uno o più membri della comunità energetica o anche di enti terzi. Condizione essenziale è che la comunità energetica disponga della totale disponibilità di uso e controllo degli stessi.

Possono essere inclusi gli impianti rinnovabili costituiti prima del 15 dicembre 2021, purché in misura non superiore al 30% della potenza complessiva della comunità energetica.

Sono esclusi gli impianti ibridi.

Ai fini dell’accesso agli incentivi, gli impianti devono avere una potenza pari o inferiore a 1 MW ed essere connessi alla stessa cabina primaria su cui insistono i membri della comunità energetica. Tutti gli impianti devono essere registrati sul sistema GAUDÌ di Terna e quindi caratterizzati dal codice CENSIMP.

Comunità energetiche. Qual è l’iter per costituirle

Step 1: costituire l’unione legale tra i partner. I cittadini, le imprese, gli enti locali, ecc. identificano una forma giuridica no profit (es. associazione, cooperativa, partenariato, consorzio) e classificano la propria comunità energetica quale soggetto giuridico autonomo.

Step 2: regolamentare i rapporti tra i partner della comunità energetica e le modalità di distribuzione dei ricavi derivanti dall’energia condivisa. Si fa con un contratto di diritto privato.

Step 3: individuata la forma giuridica e definito il contratto di diritto privato, bisogna redigere lo Statuto o l’atto costitutivo della comunità energetica. Al suo interno andrà precisato l’oggetto della comunità energetica e il soggetto delegato (o referente) per i rapporti con il GSE.

Step 4: una volta provveduto all’installazione degli impianti rinnovabili e alla loro registrazione sul sistema GAUDÌ, si prosegue con la redazione dell’istanza per l’accesso al servizio/meccanismo di valorizzazione e incentivazione dell’energia elettrica condivisa.

Comunità energetiche: il compenso

L’accesso agli incentivi per l’energia condivisa è basato su un sistema di tariffazione che premia l’energia autoconsumata istantaneamente, con compensi periodici corrisposti dal GSE per i benefici ambientali e sociali generati dalla comunità energetica:

  • Tariffa premio MiTE fissa per 20 anni pari a 110 €/MW sull’energia condivisa nella comunità;
  • Rimborso fisso per 20 anni di circa 7-9 €/MW sull’energia condivisa per valorizzare i benefici forniti alla rete;
  • Compenso per la vendita sull’energia immessa in rete variabile in base al prezzo zonale (PUN).

I compensi non sono soggetti a tassazione. Ogni membro della comunità energetica continua a pagare la bolletta al proprio fornitore di energia elettrica, ricevendo periodicamente dalla comunità energetica un contributo per la condivisione dei benefici generati.

Contributore: Passo la maggiore parte della mia vita lavornado su una macchina a controllo numerico. Amo molto il mio lavoro ma, appena riesco, "inforco" le mie scarpe da ginnastica e vado a correre nella natura. Credo che ognuno di noi debba contribuire fermare degrado ecologico prima che sia troppo tardi con sue azioni personali ogni giorno. Adoro scrivere davanti alla mia tazza di te.
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