L’Intelligenza artificiale quanti benefici può effettivamente portare? Fra scetticismo e dubbi, in qualche caso si profila la possibilità addirittura di salvare delle vite. Utilizzare l’intelligenza artificiale per predire quando avverranno e quanto forti saranno le scosse di assestamento dopo un terremoto è una nuova applicazione, come emerge da un articolo di “Nature” di settembre.
Il funzionamento di questo sistema si basa sul machine learning, l’apprendimento automatico: una branca dell’intelligenza artificiale che sviluppa modelli e algoritmi non sulla base di istruzioni date da un operatore, bensì da una marea di dati che arrivano, ad esempio, da internet o da banche dati.
In questo caso vengono presi i dati sui terremoti, la loro localizzazione, la magnitudo, la durata ecc. insomma tutte le caratteristiche di una scossa e anche delle scosse di assestamento successive, il loro numero, la forza, la durata ecc. In questo modo, con una messe così ampia di dati alla mano, di fronte a una scossa di terremoto l’AI può predire le scosse di assestamento basandosi su un modello statistico.
Attenzione agli entusiasmi però: il sistema non predice quando e come si verificherà una scossa. Non si possono fare delle “previsioni del tempo” sui terremoti, almeno per ora. Però in questo caso l’AI può predire meglio dei modelli attuali le scosse di assestamento: cosa utilissima dato che, come abbiamo visto con il terremoto in Marocco di settembre, le conseguenze delle scosse di assestamento possono essere devastanti.
Inoltre l’AI, con l’enorme mole di dati a sua disposizione, può aiutare i sismologi a capire come e perché si scatena un terremoto e cosa è successo prima di una forte scossa, in modo da poter magari un giorno riuscire a prevedere anche le prime scosse.
Un grande risultato sarebbe dunque prevenire le conseguenze nefaste e la distruzione delle città, che porta a sanguinosi epiloghi.
Come riuscirci? Ad esempio, in zone come in Italia la fascia dell’Appennino e l’Emilia Romagna che si trovano proprio tra due placche e sono quindi zone sismiche, si possono prevedere delle migliorie architettoniche, come la costruzione di edifici antisismici e la ristrutturazione di quelli presenti migliorandone la stabilità. Importantissima è anche l’educazione della popolazione fin dall’infanzia, con esercitazioni a scuola che insegnano come comportarsi durante un terremoto (accovacciarsi sotto un tavolo, stare sotto mura portanti, non prendere le scale o un ascensore durante un terremoto ecc.)
Di certo, per questi eventi così drammatici e traumatici non ci si può mai sentire veramente pronti al 100%. L’importante è cercare di fare il proprio meglio, salvandosi la vita e magari salvando anche quella degli altri.