Negli ultimi anni, la cosiddetta citizen science ha assunto un ruolo sempre più importante nella
ricerca scientifica e nella tutela dell’ambiente. Ma cosa si intende esattamente con questo
termine? La citizen science, o scienza partecipata, è un approccio collaborativo che coinvolge il
grande pubblico nella raccolta e nell’analisi di dati scientifici. Grazie a questo coinvolgimento
attivo dei cittadini, è possibile ottenere una vasta quantità di informazioni in tempi brevi,
contribuendo inoltre alla diffusione di messaggi sociali e sostenibili.
Un esempio concreto: il BioBlitz
Il termine BioBlitz nasce negli anni novanta del Novecento in America. In particolare, è stato
inventato dal National Park Service, ente federale statunitense che si occupa dei parchi nazionali.
Di che cosa si tratta? Come lascia intuire il nome, si tratta di un vero e proprio blitz… i cui caratteri
sono però decisamente particolari! In pratica, si fissano una o più giornate in cui tutti coloro che
hanno piacere di partecipare compiono una “operazione speciale”, mappando la biodiversità di un
determinato luogo, assistiti da del personale esperto (BioBlitz – cos’è).
Il primo BioBlitz è stato predisposto nel 1996, al Kenilworth Park & Aquatic Gardens di
Washington, negli USA: in quella giornata vennero individuate e identificate circa 1000 specie,
creando una sorta di “inventario” della natura. L’operazione, alla quale si poteva partecipare
liberamente, fu un successo, ed eventi simili iniziarono a diffondersi non solo in America ma anche
in Europa.
Nel 2012 la scienza partecipata approdò anche in Italia, con un BioBlitz organizzato dal CURSA
(Consorzio Universitario per la Ricerca Socioeconomica e per l’Ambiente) e dal Comitato Nazionale
BioBlitz Italia, nella Riserva Naturale Nomentum (provincia di Roma).
L’iniziativa, più volte replicata, è stata ovunque un successo: andare alla ricerca di piante, insetti e
altri animaletti da mappare, aiutati da scienziati, è infatti divertente e stimolante. Si ha, inoltre,
piena coscienza del fatto che si sta, nel proprio piccolo, contribuendo alla ricerca scientifica,
semplicemente dedicando un pomeriggio a un’attività diversa, non convenzionale.
Oltretutto, eventi come questi ci aiutano anche a comprendere come possa essere piacevole e
rigenerante passare del tempo libero all’aria aperta, ristabilendo un contatto con la natura che
talvolta tendiamo a perdere.
I risultati di queste mappature sono, poi, spesso sorprendenti, poiché ci si rende conto di come la
varietà di piante e di animali che popolano le nostre città, i nostri parchi e i nostri spazi verdi sia,
fortunatamente, ancora immensa! E di come essa vada, di conseguenza, rispettata, tutelata e
valorizzata non solo dagli scienziati o dagli addetti ai lavori, ma da tutti noi.
Il BioBlitz dell’Accademia dei Fisiocritici di Siena
Dopo il primo BioBlitz italiano del 2012, molti altri enti hanno aderito all’iniziativa, replicando
l’evento e trovando anche il forte appoggio delle istituzioni, della comunità accademica e delle
scuole. A Siena, ad esempio, è l’Accademia dei Fisiocritici a occuparsi ogni anno di un BioBlitz.
L’Accademia dei Fisiocritici di Siena è una delle più antiche accademie scientifiche d’Italia, fondata
nel 1691 con lo scopo di promuovere lo studio della natura e delle scienze naturali (Accademia dei
Fisiocritici). Tra i suoi membri più illustri vi sono stati biologi, naturalisti, medici, matematici e fisici,
che hanno contribuito in modo significativo alla conoscenza del mondo naturale.
Nel corso dei secoli, l’Accademia ha continuato a svolgere un ruolo di rilievo nel panorama
scientifico italiano e internazionale, mantenendo viva la tradizione dell’osservazione critica della
natura e della promozione della conoscenza scientifica, anche attraverso la citizen science.
Il BioBlitz che l’Accademia organizza annualmente coinvolge, infatti, cittadini di tutte le età nella
raccolta di dati sulla biodiversità presente nel territorio circostante. Il luogo scelto per il BioBlitz di
quest’anno, che si terrà il 27 e il 28 aprile, è la Valle di Follonica, situata nel pieno centro storico di
Siena. Anche in città, infatti, la biodiversità è tanta, e va conosciuta e tutelata.
Non solo BioBlitz e biodiversità
Tuttavia la citizen science non si occupa soltanto di mappare la biodiversità. Le iniziative che si
sono susseguite nel tempo sono, infatti, molte e variegate. Vediamone alcune di successo:
- Project FeederWatch (Feederwatch.org) è un progetto nordamericano che invita gli
appassionati di birdwatching a osservare gli uccelli che visitano i loro cortili, magari per
mangiare da appositi alimentatori, o i centri naturali, e a segnalare i dati raccolti. Questi
contributi forniscono preziose informazioni sulla distribuzione e sul comportamento degli
uccelli nel periodo invernale; - Stall Catchers (precedentemente noto come “EyesOnALZ”, Stallcatchers.com) si occupa,
invece, di coinvolgere i cittadini nella ricerca sull’Alzheimer e di accelerare lo studio di una
cura, attraverso un gioco online che permette di raccogliere dati utili per sviluppare nuove
terapie; - NASA Globe Observer (Observer.globe.gov) è un’altra iniziativa di citizen science che,
questa volta, coinvolge i cittadini nella raccolta di dati meteorologici e ambientali utili per
monitorare i cambiamenti climatici su scala globale; - Camminando sulle tracce del mare (Walkingontheseatraces.com) infine, è un progetto di
scienza partecipata ideato dall’Istituto italiano di scienze marine (CNR-ISMAR) e finalizzato
al coinvolgimento di pubblico e scuole nella raccolta di dati su diversi aspetti legati
all’ambiente marino. Attraverso la segnalazione di avvistamenti di flora e fauna, la raccolta
di campioni di acqua, e la partecipazione a pulizie delle spiagge, i volontari contribuiscono a
monitorare lo stato di salute degli ecosistemi marini e a sensibilizzare l’opinione pubblica
sul tema.
In definitiva, con la citizen science i cittadini si sentono partecipi di un cambiamento positivo verso
un futuro più sostenibile e rispettoso della natura; attraverso l’esperienza diretta, acquisiscono
una maggiore consapevolezza dell’importanza della scienza nel preservare il pianeta, e anche del
ruolo che ognuno, nel suo piccolo, può svolgere per aiutarla.