La Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi (CIPRA) è un’organizzazione non governativa fondata nel 1952, il cui scopo è proteggere le Alpi e promuoverne uno sviluppo sostenibile. Questa vasta catena montuosa, che si estende attraverso otto paesi europei (Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Monaco, Slovenia e Svizzera), è infatti un tesoro di biodiversità e cultura che richiede una gestione attenta al fine di preservarne l’integrità per le future generazioni.
Ma chi fa parte della CIPRA?
La CIPRA, la cui sede internazionale è in Liechtenstein, va immaginata come una rete composta da enti pubblici, organizzazioni ambientaliste e singoli individui. In ognuno dei sette Paesi alpini, tra cui l’Italia, vi è un nodo fondamentale della rete, ovvero una rappresentanza della CIPRA Internazionale. CIPRA Italia, in particolare, ha sede a Torino e ad essa, a sua volta, sono legate diverse organizzazioni come, ad esempio, la Lega Italiana Protezione Uccelli (Lipu), Legambiente, Mountain Wilderness Italia, il Club Alpino Italiano (CAI), la Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali (Federparchi), e molte altre.
Si tratta quindi di un network eterogeneo che consente di affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche delle Alpi da una prospettiva integrata e transnazionale. Una rete, dunque, in cui ogni filo svolge un ruolo cruciale nel coordinare e promuovere iniziative di sostenibilità e tutela del contesto alpino.
CIPRA International: di cosa si occupa?
CIPRA International (www.cipra.org) è, dunque, il capo principale della rete, il suo centro, da cui si diramano le rappresentanze nazionali. Ha, pertanto, un ruolo fondamentale di coordinamento e di guida e si occupa, infatti, di molteplici aspetti legati alla sostenibilità alpina.
I suoi principali obiettivi sono la tutela della biodiversità, la promozione dell’uso sostenibile delle risorse naturali, l’adattamento ai cambiamenti climatici e il sostegno alle comunità locali. Il lavoro per garantire che le Alpi rimangano un luogo vitale e vivibile, non solo per le persone che vi risiedono, ma anche per le numerose specie animali e vegetali che vi abitano, è costante e continuo.
I progetti in corso della CIPRA International sono tanti, Central Mountains (www.cipra.org – Central Mountains), attivo fino a marzo 2026, ad esempio, mira a rafforzare il trasferimento di conoscenze tra le Alpi e i Carpazi, promuovendo lo sviluppo sostenibile e transfrontaliero delle regioni montane dell’Europa centrale. Coordinato da CIPRA International Lab,Central Mountains coinvolge partner da Polonia, Slovacchia, Ungheria, Repubblica Ceca, Romania, Italia e Austria, e vede il sostegno, anche economico, dell’Europa.
Gli obiettivi includono l’elaborazione di una strategia comune per lo sviluppo sostenibile delle aree montane, la creazione di piani d’azione per un turismo più green, il coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali e la cooperazione pubblico-privato. Tra le attività previste ci sono viaggi di studio, campagne promozionali itineranti e pubbliche, e la sperimentazione di nuove strutture di governance e aree funzionali transfrontaliere.
PietrePreziose: Vita e natura a profusione (www.cipra.org – PietrePreziose), invece, mira a valorizzare elementi tradizionali del paesaggio culturale alpino, come i cumuli di pietre e i muri a secco, creati raccogliendo le pietre emerse durante l’aratura, che per secoli hanno caratterizzato le Alpi. A causa di un’agricoltura sempre più intensiva e della scarsa conoscenza del loro valore, cumuli e muretti stanno, purtroppo, progressivamente scomparendo, provocando un danno notevole per la biodiversità. Queste strutture spontanee sono, infatti, habitat fondamentali per animali e piante che prediligono situazioni riparate e calde.
PietrePreziose sta cercando, pertanto, di invertire la rotta, coinvolgendo gli abitanti di sei regioni pilota dell’arco alpino nella creazione di cumuli di pietre e muri a secco sotto la guida di esperti. Parallelamente, gruppi di ricercatori si stanno occupando di studiare la biodiversità ospitata da questi ammassi, e giovani artisti, ispirandosi ai risultati delle ricerche, stanno elaborando prodotti artistici quali video o cartoline, con il fine di promuovere la biodiversità e la conservazione di questi elementi culturali del paesaggio.
E CIPRA Italia?
Anche CIPRA Italia, la cui sede, presieduta dalla Dott.ssa Vanda Bonardo, è a Torino, ha tra i principali obiettivi la conservazione della biodiversità, la promozione di pratiche agricole sostenibili, la gestione delle risorse idriche, e l’adattamento ai cambiamenti climatici (www.cipra.org – CIPRA Italia).
Progetti concreti, campagne di sensibilizzazione e attività educative sono all’ordine del giorno: ultimamente CIPRA Italia ha, ad esempio, fatto sentire la propria voce sulla questione Olimpiadi e Paralimpiadi Milano-Cortina 2026, partecipando al lancio della campagna di monitoraggio civico Open Olympics 2026.
Attraverso quest’ultima, una rete di 20 associazioni, tra cui appunto CIPRA Italia, ha chiesto ai soggetti che si sono occupati dei Giochi Olimpici una chiara rendicontazione. Lo scopo è ottenere trasparenza, legalità e rendicontabilità relativamente a un evento che ha sollevato, e tutt’ora solleva, preoccupazioni da almeno tre punti di vista: ambientale, urbanistico e sociale.
[per maggiori informazioni: www.greentomeet.com – Milano Cortina 2026: al via una campagna internazionale di monitoraggio civico]
In definitiva, l’importanza di CIPRA International e delle sue ramificazioni risiede nella capacità di unire le forze a livello locale e internazionale per affrontare le sfide ambientali delle Alpi. In un’epoca di cambiamenti climatici accelerati e di crescente pressione antropica, il lavoro di CIPRA è essenziale per garantire che la catena montuosa continui a essere un luogo di bellezza naturale, biodiversità e ricchezza culturale. Grazie all’impegno di CIPRA, le Alpi possono vivere e resistere, offrendo rifugio, risorse e ispirazione per le specie che le abitano e per le generazioni presenti e future.