Cioccolato a rischio estinzione? Gli alimenti che potrebbero sparire dalle nostre tavole.

Cominciamo un viaggio tra le produzioni alimentari che, a causa dei cambiamenticlimatici e ambientali, sono a rischio di diminuire seriamente, se non proprio di estinguersi in un futuro non lontano

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immagine by :[serezniy] © 123RF.com

La notizia è uscita recentemente, è c’è da giurare che avrà messo in allarme milioni
di persone in tutto il mondo (compreso chi scrive).

Il cioccolato è seriamente a rischio, se non proprio di sparire, di diminuire
notevolmente la propria presenza nei nostri supermercati e negozi: dunque anche
dalle nostre tavole, e conseguentemente dai nostri golosi palati.
La ragione è semplice: ancora una volta, sta nei cambiamenti climatici.
La produzione di cacao, principalmente in Ghana e Costa d’Avorio, è minacciata
dall’aumento delle temperature e dalla riduzione dell’umidità.
Più precisamente, i fattori principali sono, secondo gli esperti: l’aumento delle
temperature, l’instabilità delle precipitazioni, i fenomeni meteorologici estremi, le
malattie soprattutto parassitarie.
Le temperature più elevate stanno riducendo la qualità e la quantità del raccolto di
cacao. Gli alberi di cacao richiedono condizioni climatiche specifiche, con umidità e
piovosità elevate. Il riscaldamento globale sta aumentando le temperature oltre i
limiti ottimali per la crescita.
La siccità sta diventando più frequente, insieme alla piovosità eccessiva. In aggiunta
a tutto questo, gli eventi estremi (uno fra tutti El Niño), provocando le ondate di
caldo e i conseguenti incendi boschivi, danneggiano ulteriormente le coltivazioni di
cacao.
Infine, ultimo ma non ultimo, il fattore malattie e parassiti. Anche qui sono le
mutate condizioni climatiche a favorire la diffusione di patogeni come il baccello
nero, che vanno a ridurre ulteriormente la produzione di cacao.

Vediamo qualche dato.
Nella stagione produttiva 2023-2024, la produzione globale di cacao è diminuita del
13,1%.
Per la stagione successiva, la riduzione è prevista attorno all’11%.
Conseguentemente, il mercato ha registrato un deficit di offerta di 478.000
tonnellate nella stagione 2023-2024, il più grande degli ultimi sei anni.
Inoltre, le scorte di cacao a fine stagione sono calate del 26,8%.
Significativo è stato l’impatto economico sulle maggiori regioni produttrici, la cui
economia già non brillava prima.
La Costa d’Avorio e il Ghana, che rappresentano oltre il 70% della produzione
mondiale, sono stati particolarmente colpiti dalle condizioni climatiche avverse e
malattie (come il virus del rigonfiamento dei germogli, CSSVD). Le rese si sono
ridotte del 25-30% in Costa d’Avorio.
I prezzi del cacao hanno raggiunto livelli record: negli ultimi anni si è registrato un
aumento del 400%. Questo ha avuto un impatto notevole anche sulla finanza – e
sulla speculazione: nel 2024, i futures del cacao sono aumentati di circa il 180%.
E’ pur vero che il Ghana ha, con un certo ottimismo, previsto una ripresa della
produzione per la stagione 2024/2025, parlando di un’aspettativa di oltre 800.000
tonnellate.
Con la domanda di cacao in aumento, specialmente nei mercati emergenti, questa
continua tensione tra domanda e offerta è destinata a mantenere i prezzi elevati,
con nuovi massimi in questo 2025. Cosa che, con ogni probabilità, sul medio periodo
non farà bene al mercato, e neanche ai Paesi produttori.
Che cosa si può fare allora per fronteggiare questa che ormai si può considerare
come “la crisi del cacao”?
Secondo gli esperti agroalimentari, occorrono subito alcune contromisure. Come
sviluppare la cosiddetta “Agricoltura di Precisione”. Ovvero l’utilizzo di quelle
piattaforme basate sull’intelligenza artificiale che già adesso sono in grado di
monitorare e gestire le coltivazioni, prevenire le malattie e ottimizzare le risorse.
Bisogna poi migliorare la tecnologia “blockchain”: letteralmente “catena di blocchi”,
cioé un registro digitale decentralizzato che consente di memorizzare e gestire
transazioni in modo sicuro e trasparente, così da garantire trasparenza e tracciabilità
lungo tutta la catena di approvvigionamento.

Strettamente legato a questa innovazione è il tema della sostenibilità ambientale
delle coltivazioni.
Le piantagioni di cacao infatti sono tutt’altro che ecologicamente neutre o virtuose.
Spesso sostituiscono foreste tropicali, contribuendo alla deforestazione, oltre che
alla perdita di habitat per la fauna selvatica.
Se aggiungiamo che la produzione di cioccolato richiede una grande quantità di
acqua e energia, con conseguenti emissioni di gas serra e inquinamento idrico, e che
in molti casi è associata a pratiche agricole non sostenibili come l’uso massiccio di
pesticidi e fertilizzanti chimici, il quadro di un possibile circolo vizioso di cause ed
effetti è chiaro.
Le parole chiave sembrano dunque essere, ancora una volta, agricoltura biologica e
agroforestazione: cioè un sistema agricolo che combina intenzionalmente alberi e
arbusti con colture agricole e, in alcuni casi, allevamenti animali, al fine di
ottimizzare l’uso delle risorse disponibili, migliorare la produttività e la sostenibilità.
Servono, a completare il quadro degli interventi, sempre più certificazioni e standard
indipendenti. Così come un deciso incremento nella formazione degli agricoltori. Nel
caso del cacao abbiamo già programmi come “Cocoa Life” e “Forever Chocolate”,
che promuovono la formazione degli agricoltori per migliorare la resa e ridurre la
deforestazione, favorendo al contempo condizioni di lavoro dignitose.
Se non metteremo mano a tutto questo, i nostri nipoti potrebbero un giorno
chiederci: “Nonno, che cos’era la Nutella?”. E sarebbe ben triste doverglielo
spiegare.

Direttore Editoriale. Alessandro Di Nuzzo è giornalista, scrittore e responsabile editoriale di Aliberti editore dal 2001. Ha curato diversi volumi sulla letteratura italiana e straniera, come Leopardi. Ricette per la felicità (2015); Poeti francesi del vino (2016); Dante e la medicina (2021). Il suo primo romanzo, La stanza del principe (Wingsbert House-Aliberti, 2015), ha vinto il Premio Mazara del Vallo Opera prima. È autore con Alessandro Scillitani del docufilm Centoventi contro Novecento. Pasolini contro Bertolucci (2019). Tra i suoi libri: Francesco da Buenos Aires. La rivoluzione dell'uguaglianza.
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