Spalancai una porta-finestra, mi affacciai a un balcone, dalla pericolante ringhiera settecentesca di ferro e, venendo dall’ombra dell’interno, rimasi quasi accecato dall’improvviso biancore abbagliante. Sotto di me c’era il burrone; davanti, senza che nulla si frapponesse allo sguardo, l’infinita distesa delle argille aride, senza un segno di vita umana, ondulanti nel sole a perdita d’occhio, fin dove, lontanissime, parevano sciogliersi nel cielo bianco.
Carlo Levi,Cristo si è fermato a Eboli
Fra i primi Parchi Letterari nati in Italia dall’iniziativa della Fondazione Ippolito Nievo, il Parco Letterario “Carlo Levi” è attivo dal lontano 1998.
Benché il medico-scrittore antifascista autore di Cristo si è fermato a Eboli fosse torinese, nato da un’agita famiglia della borghesia ebraica, il luogo che ne testimonia l’eredità letteraria e culturale sorge (e non poteva essere altrimenti) ad Aliano, nel cuore della Basilicata.
E’ nel paese lucano, infatti, che Carlo Levi visse il suo confino tra il 1935 e il 1936, a causa della sua attività antifascista.
Unitosi al movimento di “Giustizia e libertà” già nel 1931, Levi venne arrestato una prima volta nel marzo del ’34 per sospetta attività antifascista. Un anno dopo, nel maggio 1935, su segnalazione dello scrittore Dino Segre (meglio noto con lo pseudonimo di Pitigrilli), venne colpito da un secondo arresto.
Condannato al confino nel paese lucano di Grassano, venne poi trasferito nel piccolo centro di Aliano, in provincia di Matera: con lui andò anche la cugina Paola Levi, sorella di Natalia Ginzburg.
Nel 1936 il regime fascista gli concede la grazia. Levi si trasferisce per alcuni anni in Francia, dove continua la sua attività politica di opposizione alla dittatura.
Rientrerà in Italia nel 1943, chiamato a dirigere insieme ad altri esponenti del Partito d’Azione “La Nazione del Popolo”, organo del Comitato di Liberazione della Toscana.
Nel dopoguerra alternerà l’attività letteraria e intellettuale a quella di pittore e all’impegno politico, per cui sarà senatore in due legislature.
Morto a Roma il 4 gennaio 1975, Levi verrà sepolto ad Aliano.
E’ una promessa, questa, che aveva fatto agli abitanti lasciando il paese: tornare in quella comunità che era stata determinante per la sua formazione civile, politica e umana.
La Gagliano in cui si svolge il romanzo Cristo si è fermato a Eboli è, infatti, nient’altri che la piccola Aliano.
E’ nel nome di questo connubio di valore straordinario, per certi versi unico, nel panorama della cultura italiana, che il Parco Letterario è nato.
Il visitatore che, curioso, vuole scoprire e ricordare i cosiddetti “luoghi leviani”, non ha che da raggiungere il borgo. Fra quelle viuzze e le case che ancora ricordano potentemente gli anni raccontati nel romanzo, potrà intraprendere un suggestivo itinerario – un vero e proprio viaggio sentimentale – che, dalla Casa di Confino, prosegue verso la Pinacoteca, per poi puntare al Museo della civiltà contadina e al presepe artistico del maestro Francesco Artese.
Il Parco Letterario “Carlo Levi” è fatto di accoglienza, di visite guidate, di eventi e spettacoli. Nel suo calendario ci sono attività enogastronomiche e di artigianato, tutte fortemente legate al territorio e che sono divenute un punto di riferimento nel panorama culturale locale.
Le iniziative del Parco vogliono recuperare e valorizzare l’identità, la cultura, la storia e le tradizioni locali, svolgere programmi finalizzati alla diffusione ed alla conoscenza della letteratura, delle arti figurative e dello spettacolo, promuovere studi, ricerche, convegni, pubblicazioni, mostre, spettacoli, concorsi, premi letterari di particolare interesse. Tutto nel nome di una delle figure intellettuali più importanti della nostra storia contemporanea: uno scrittore la cui memoria va assolutamente tenuta viva, anche e soprattutto presso le nuove generazioni.
Dietro il muretto spuntavano due sottili cipressi; attraverso il cancello si vedevano le tombe, bianche sotto il sole. Il cimitero era il limite estremo, in alto, del terreno che mi era concesso. La vista di lassù era più larga che da ogni altro punto, e meno squallida.
Non si vedeva tutto Gagliano, che sta nascosto come un lungo serpente acquattato fra le pietre; ma i tetti rosso-gialli della parte alta apparivano fra le fronde grige degli ulivi mosse dal vento, fuori della consueta immobilità, come cose vive; e, dietro questo primo piano colorato, le grandi distese desolate delle argille sembravano ondulare nell’aria calda come sospese al cielo; e sopra il loro monotono biancore passava l’ombra mutevole delle nubi estive. Le lucertole stavano immobili sul muro assolato; una, due cicale si rispondevano a tratti, come provando un canto, e poi tacevano improvvise.
dal sito web del parco
Per arrivare ad Aliano, vedi:
https://www.cittadellolio.it/citta/aliano/