Bilancio di sostenibilità : cos’è e perché un’azienda dovrebbe adottarlo

Il bilancio o report di sostenibilità che si concentra sull'integrazione delle informazioni relative agli aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG) può essere un’opportunità per le PMI italiane.

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Bilancio di sostenibilità – Il Decreto Legislativo n. 254/2016, che recepisce la Direttiva 2014/95/UE, introduce l’obbligo per le grandi imprese e i gruppi di interesse pubblico di includere nella relazione di gestione una pubblicazione non finanziaria che potremmo definire come bilancio o report di sostenibilità.

L’obiettivo della pubblicazione è quello di fornire una panoramica completa degli impatti di un’azienda al di là delle sole prestazioni economiche-finanziarie.

  • Dal punto di vista ambientale, valuta come l’azienda gestisce le risorse naturali e affronta le sfide del cambiamento climatico.
  • Socialmente, considera l’impatto dell’azienda sui suoi dipendenti, clienti e comunità, inclusi i diritti umani e le condizioni di lavoro.
  • Infine, l’aspetto di governance esamina l’etica aziendale, la trasparenza e la struttura di governance interna.

In estrema sintesi, la pubblicazione serve a evidenziare l’impegno dell’azienda verso operazioni responsabili e sostenibili, contribuendo a rafforzare la fiducia degli stakeholder, gestire i rischi a lungo termine e sfruttare opportunità di crescita sostenibile.

Gli enti di interesse pubblico (EIP) con più di 500 dipendenti sono tenuti a divulgare informazioni relative ad aspetti ambientali, sociali e alla governance se rientrano in uno di questi requisiti: Soglia di 20 milioni di euro di totale attivo dello stato patrimoniale o di 40 milioni di euro di totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni.

Anche le aziende che operano in settori considerati ad alto rischio in termini di impatto ambientale o sociale sono particolarmente soggette a regolamentazioni riguardanti il Bilancio di Sostenibilità.

E’ importante evidenziare che Il report richiesto dal decreto in questione è essenziale per la finanza sostenibile. Fornisce agli investitori e alle altre parti interessate le informazioni necessarie per valutare le performance ESG delle aziende e per prendere decisioni di investimento consapevoli.

In questo modo, il decreto contribuisce indirettamente a promuovere la finanza sostenibile, poiché migliora la disponibilità e la qualità delle informazioni relative alla sostenibilità aziendale, che sono fondamentali per gli investitori sostenibili.

Con l’introduzione del Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), che amplierà e rafforzerà la Non-Financial Reporting Directive (NFRD), l’ambito di applicazione coinvolgerà tutte le aziende quotate nei mercati regolamentati dell’UE, indipendentemente dalle loro dimensioni. Ciò significa che un numero maggiore di aziende saranno tenute a rendicontare in modo più dettagliato sulle proprie pratiche e performance di sostenibilità.

Questi requisiti potrebbero variare a seconda delle specifiche implementazioni nazionali della direttiva europea e di eventuali aggiornamenti o nuove normative introdotte successivamente. Vi rimandiamo alla pagina della commissione europea contenente la regolamentazione a riguardo.

Con l’ausilio di un esperto, verificare le normative nazionali applicabili o le direttive UE aggiornate per avere conferma dei parametri attuali. La conoscenza di queste norme è fondamentale per le aziende soggette all’obbligo normativo, in quanto influenzano le loro obbligazioni di reportistica e il rischio di subire sanzioni in mancanza di conformità.

Ma perché queste informazioni sono così importanti e per quale motivo dovrebbero coinvolgere le PMI incoraggiandole a prendere in considerazione volontariamente l’integrazione di tale reportistica nei loro processi aziendali, anche in assenza di un obbligo legislativo immediato.

Il Green Deal europeo mira a rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050, promuovendo un’economia pulita, circolare, efficiente sotto il profilo energetico e competitivo. Per le aziende, allinearsi al Green Deal significa non solo conformarsi alle normative ambientali in evoluzione ma anche posizionarsi come attore attivo nella transizione verde. Questo può comportare:

  • Accesso preferenziale a finanziamenti e incentivi per progetti sostenibili.
  • Maggiore competitività nei mercati dove i consumatori e i partner commerciali valorizzano la sostenibilità.
  • Riduzione dei rischi legati al cambiamento climatico e alle fluttuazioni dei prezzi delle risorse.

Ma non solo. Dal punto di vista di mercato, i consumatori sono sempre più consapevoli ed esigenti riguardo all’impatto ambientale dei prodotti che acquistano, mentre gli investitori valutano i rischi legati al clima nelle loro decisioni di portafoglio. In questo contesto, comunicare concretamente le proprie intenzioni e azioni verso la sostenibilità può:

  • Differenziare l’offerta aziendale, attrarre clienti e incrementare la fedeltà.
  • Migliorare l’accesso ai capitali in equity grazie alla crescente domanda di investimenti sostenibili.

Motivi di Resilienza

La resilienza aziendale in un contesto di cambiamenti climatici e sfide ambientali richiede un adattamento proattivo e l’adozione di pratiche sostenibili. Le aziende che anticipano e gestiscono i rischi ambientali non solo proteggono la propria catena del valore da shock e interruzioni ma possono anche scoprire nuove opportunità di efficienza e innovazione.

La resilienza si traduce in:

  • Minore vulnerabilità ai cambiamenti normativi, alle fluttuazioni dei prezzi delle risorse e agli eventi climatici estremi.
  • Capacità di adattamento e innovazione per sfruttare le opportunità emergenti in un’economia verde.

Alla base c’è la necessità di comunicare le proprie Intenzioni efficacemente, per esempio con queste modalità:

  • Adottare e seguire standard riconosciuti di sostenibilità e reportistica, come la GRI o la Tassonomia UE.
  • Stabilendo obiettivi chiari e misurabili di riduzione delle emissioni, uso efficiente delle risorse, e responsabilità sociale.
  • Coinvolgendo gli stakeholder in un dialogo aperto sulla sostenibilità, inclusi fornitori, clienti, comunità locali e investitori.
  • Innovando nei prodotti, servizi e processi per ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza energetica.

La transizione ecologica richiede un impegno strategico e operativo che va oltre la semplice conformità normativa. Per questo motivo anche le aziende non obbligate potrebbero essere favorite per i motivi esposti ad adottare un bilancio o una reportistica di sostenibilità.

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Da G.T.M.
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