Scoperto un batterio che “mangia” la CO2

"Un microbo vulcanico mangia la CO2 in modo sorprendentemente rapido", affermano gli scienziati. La scoperta di organismi che catturano il carbonio potrebbe contribuire alla lotta contro il riscaldamento del clima.

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[andreyuu] © 123RF.com

La scoperta è di quelle clamorose, almeno per chi non si occupi professionalmente di microbiologia e non abbia a che fare normalmente con batteri e microrganismi.
Un microbo individuato in una sorgente termale vulcanica è in grado di divorare l’anidride carbonica. Non solo: lo fa in modo straordinariamente rapido ed efficiente.

Si tratta di un cianobatterio, ovvero di uno di quei batteri fotosintetici, in passato chiamati (impropriamente) alghe azzurre, alghe verdi-azzurre o cianoficee, che sono diffusi in ambienti marini, d’acqua dolce e terrestri.

Il nostro batterio “mangia-anidride” è stato scoperto a settembre nel Mediterraneo, in infiltrazioni vulcaniche vicino all’isola di Vulcano. Si tratta di una zona marina ad alta concentrazione di CO2. I ricercatori hanno accertato che il microrganismo è in grado di trasformare la CO2 in biomassa più velocemente di qualsiasi altro cianobatterio conosciuto.

Lo sforzo degli scienziati è adesso di capire se e come sia possibile utilizzare microbi provenienti dall’evoluzione naturale per assorbire la CO2 anche al di fuori degli ambienti in cui questi organismi si sono formati e vivono.

Si tratta di un settore di ricerca sostanzialmente nuovo, e di notevole interesse nell’ambito della sfida a trovare metodologie efficaci – ancor meglio se provenienti dalla natura stessa – per la riduzione dei gas serra nell’atmosfera.
Nel caso dei batteri, poi, la combinazione della microbiologia con l’ingegneria genetica potrebbe dare grandi risultati.
Batteri opportunamente modificati, oltre a intrappolare la CO2, potrebbero svolgere anche altre funzioni, come quella di produrre sostanze chimiche utili: per esempio biocarburanti, composti farmaceutici, o bioplastiche.

In realtà, in questo campo non siamo proprio all’anno zero. Ci sono già aziende, come la statunitense LanzaTech, che sono in grado di utilizzare batteri addirittura per convertire la CO2 in carburanti commerciali e prodotti chimici.

Non poteva mancare all’appello nemmeno Elon Musk, che con la CyanoCapture, azienda britannica voluta dal magnate di Tesla insieme a Shell, sta sfruttando i cianobatteri per produrre biomassa e oli biologici.

E l’orizzonte della ricerca si amplia di giorno in giorno. Recente è la scoperta di alcuni batteri trovati nelle grotte, che sono in grado di trasformare la CO2 in minerali. Altri scienziati mirano a utilizzare i batteri per ridurre le emissioni di CO2 dalla produzione di cemento. La strada è aperta.

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