In Puglia, lungo la costa adriatica dell’alto Salento, in provincia di Brindisi, si trova l’Area Marina Protetta di Torre Guaceto, immersa tra il blu cristallino del Mar Adriatico e la rigogliosa vegetazione mediterranea. Questo gioiello è molto più di una semplice destinazione turistica, poiché rappresenta un modello esemplare di sostenibilità e conservazione ambientale, con un impegno costante nella protezione della biodiversità e nella promozione di pratiche ecologiche.
Istituita nel 2000, la riserva naturale si estende oggi per più di 3000 ettari, comprendendo sia un tratto di mare sia una fascia costiera caratterizzata da dune sabbiose, zone umide e macchia mediterranea.
Torre Guaceto, che deve il suo nome a una torre aragonese, divenuta simbolo della riserva, include vari habitat marini e terrestri, tra cui praterie di Posidonia oceanica, fondali rocciosi, spiagge e dune, divenute luoghi di nidificazione delle tartarughe marine Caretta caretta. Nella zona umida retrostante, importantissima per la biodiversità, vivono inoltre numerose specie di uccelli migratori e stanziali, come il fratino.
Non solo natura però! Oltre alla torre aragonese, il cui iconico profilo svetta sulla linea costiera, nella riserva vi sono anche testimonianze archeologiche che attestano che la zona ha ospitato insediamenti umani per almeno 2.500 anni. Le prime tracce risalgono, in effetti, all’età del bronzo, proseguendo con l’epoca romana, quando Torre Guaceto divenne un importante centro di commerci collegato con la via Appia Traiana. Nel Medioevo, il porto era frequentato dai Saraceni e conosciuto per la sua acqua dolce, menzionata addirittura dal geografo arabo Edrisi nel 1164.
Le attività
Il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto è instancabile nella sua missione di salvaguardia ambientale. Una delle attività più rilevanti è il programma di recupero e riabilitazione delle tartarughe marine Caretta caretta, specie, purtroppo, in via di estinzione. Ogni anno, infatti, decine di tartarughe ferite o in difficoltà vengono soccorse, curate e, se possibile, una volta ristabilite, rilasciate in mare.
Il Centro Recupero “Luigi Cantoro”, visitabile grazie alla presenza di operatori volontari, permette di toccare con mano l’importanza del lavoro svolto dalla riserva per la tutela di questi splendidi animali, e sensibilizza anche il pubblico su tematiche cruciali come l’impatto della plastica sulla biodiversità marina.
Oltre alla cura delle tartarughe e di altri animali selvatici quali uccelli o mammiferi, l’ente organizza numerose attività educative e ricreative. Tra queste, visite guidate, laboratori didattici per scuole, e workshop sulla sostenibilità, che mirano a diffondere la consapevolezza ambientale, e a educare le nuove generazioni sull’importanza della conservazione degli ecosistemi marini e terrestri per il futuro del nostro Pianeta.
La recente estensione dell’area marina protetta
Fortunatamente, gli sforzi che l’Area Marina Protetta di Torre Guaceto ha fatto in questi anni per tutelare un territorio ricco di biodiversità sono stati non solo riconosciuti, ma anche premiati attraverso un’importante estensione dell’area protetta e l’istituzione di due nuove zone, di 600 e 90 ettari, in cui la pesca è completamente interdetta.
La notizia, accolta positivamente dalla cittadinanza, è un faro di luce sia per i territori interessati dall’ampliamento, che potranno contare su nuove risorse e opportunità, sia per le nostre acque, troppo spesso sfruttate fino all’inverosimile.
Il tema della pesca sostenibile, che compare anche nell’obiettivo 14 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, è in effetti fortemente portato avanti dalle politiche della riserva, che promuove pratiche di pesca a basso impatto, integrando la protezione ambientale con lo sviluppo economico locale.
Questo recente ampliamento, in definitiva, è stata una svolta cruciale per garantire una tutela ancora più efficace degli ecosistemi marini e costieri, includendo habitat critici, rafforzando la rete di protezione già esistente, e aumentando la resilienza dell’ecosistema locale contro le minacce dei cambiamenti climatici e delle attività umane.
Un’area protetta inclusiva e tra le migliori a livello internazionale
Un’altra conferma del notevole lavoro che Torre Guaceto ha svolto in questi anni ci è data dai prestigiosi riconoscimenti ricevuti, non solo a livello nazionale. Uno di questi è il premio “Parco inclusivo” 2024, che celebra le aree protette che si distinguono per l’accessibilità e l’inclusività. Torre Guaceto è stata, così, premiata per i suoi sforzi nel rendere l’area fruibile a persone di tutte le età e abilità, garantendo a tutti anche la partecipazione alle attività organizzate.
Per la sua eccellenza a livello di competenza manageriale e gestione sostenibile, Torre Guaceto ha poi vinto il “MPA Awards”, un riconoscimento europeo dedicato alle migliori aree marine protette, e consegnato nel Parlamento europeo, durante gli European Ocean Days 2024.
Torre Guaceto, insieme alla francese Côte Agathoise, è stata una delle due aree protette premiate per l’anno in corso, rappresentando un esempio di eccellenza per l’Italia e l’Europa e un modello positivo di governance per le comunità costiere europee. In un’epoca in cui la sostenibilità è diventata una priorità globale, la riserva pugliese ci ricorda, pertanto, che un futuro in cui uomo e natura possono coesistere in armonia è possibile.
In definitiva, se si ama la natura, la sostenibilità e un mare ricco di biodiversità, e se si è anche incuriositi da storia e cultura che, come sovente accade nel nostro Paese, impregnano spesso anche i luoghi più insoliti, Torre Guaceto è la meta perfetta!
Per maggiori informazioni su Torre Guaceto, sulle attività che organizza e sui riconoscimenti ottenuti: https://www.riservaditorreguaceto.it/index.php/it/