Patologie causate dall’amianto: una panoramica

Dell'amianto-killer si parla almeno dal 1981, quando venne intentata la prima causa per l'alta nocività della sostanza. Ma quali malattie può causare e in cosa consistono?

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Fra le varie patologie che risultano causate dall’esposizione ambientale a varie sostanze, sicuramente è di grande rilevanza l’esposizione all’asbesto o amianto: una sostanza che si è conquistata (purtroppo) la ribalta sui media da diversi decenni (perlomeno dal 1981, anno in cui circa 80 operai intentarono una causa contro la fabbrica Eternit e contro l’Inail per vedere riconosciuti i danni provocati dal minerale).
In questo articolo esaminiamo quali malattie può causare l’esposizione ad amianto e in cosa consistono.

Cos’è l’amianto?

L’amianto, detto anche asbesto, è un materiale fibroso derivato da silicati ed è di origine naturale. E’ stato utilizzato a lungo sia nell’edilizia, sia nella produzione di tessuti, prima che se ne scoprisse l’elevata cancerogenicità. L’inalazione delle fibre di amianto provoca cancro ai polmoni, cancro alle pleure (mesotelioma), asbestosi, versamenti pleurici e inspessimenti della pleura.

Asbestosi

L’asbestosi è una malattia causata dall’amianto più frequente rispetto al cancro. Si tratta di una patologia da inalazione di sostanze tossiche e irritanti che provoca una fibrosi polmonare interstiziale, ovvero una sostituzione del tessuto normale e funzionante con un tessuto fibroso, quindi un tessuto più duro, non funzionale, che ritroviamo ad esempio nelle cicatrici. Questo avviene perché quando si inala una sostanza tossica e irritante, le cellule immunitarie presenti a livello polmonare cercano di combatterla e di eliminarla, aumentando l’infiammazione, il danno ossidativo e di conseguenza provocando una deposizione di tessuto nuovo, che prima è collagene e poi è tessuto fibrotico.

I sintomi di questa condizione sono soprattutto tosse non produttiva, quindi senza muco, difficoltà respiratorie (dispnea) e stanchezza generalizzata. Poiché i sintomi sono molto comuni, nella diagnosi bisogna tenere in considerazione l’esposizione data dall’ambiente lavorativo.

Mesotelioma

Una conseguenza molto più grave dell’esposizione all’amianto è sicuramente il mesotelioma, ovvero il tumore alle pleure dei polmoni. Le pleure sono due lamine di tessuto che circondano i polmoni e permettono loro di espandersi tranquillamente all’interno della cassa toracica, di rimanere al loro posto, di mantenere la giusta pressione e isolamento.
La neoplasia cresce all’interno della cavità pleurica, cioè lo spazio tra questi due foglietti, e può espandersi e disseminarsi in tutto il corpo. L’esposizione all’amianto comporta circa un 10% di rischio di sviluppare mesotelioma; com’è noto, la manifestazione non è immediata, ci vogliono circa 25-30 anni prima che questa insorga. I sintomi sono dolore toracico e difficoltà respiratorie. Purtroppo la prognosi di questo tumore è molto infausta essendo incurabile. La sopravvivenza media è di 9-12 mesi.

Oltre a queste due patologie, l’esposizione all’amianto può provocare dei versamenti pleurici, ovvero la fuoriuscita di liquido all’interno della cavità pleurica, anche a distanza di anni. Oltre al versamento, possono essere presenti delle placche non neoplastiche.

Fonti: MSD manuals.

Da G.T.M.
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