Nuovi dati sulla fame nel mondo: non andiamo bene

Sono passati 8 anni dalla firma dell'Agenda 2030 dell'ONU: facciamo il punto sulla situazione del dramma della fame nel mondo.

5 minuti di lettura
[ozphotoguy] © 123RF.com

Nel settembre 2015 è stato sottoscritto da 193 Paesi membri dell’ONU un programma d’azione per lo sviluppo sostenibile per le persone, il pianeta e la prosperità. E’ quella che ormai tutti abbiamo imparato a chiamare “Agenda 2030”, costituita da 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e 169 traguardi.

Gli obiettivi dell‘agenda 2030 dell’ONU che riguardano la grande e drammatica questione della fame nel mondo sono i primi due:
1 – “Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo”.
2 – “Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile” .

C’è da chiedersi se, a poco più di metà “del guado”, la scadenza fissata al 2030 sia in progressione positiva oppure no.

Numeri in crescita

E’ proprio il rapporto dell’ONU del 2022 a rispondere a queste domanda. Ci indica infatti che il numero delle persone che soffrono la fame è salito a 828 milioni nel 2021. Attualmente lo stesso sito delle Nazioni Unite parla di 831.000.000 persone, pari a circa il 10 % della popolazione mondiale. Per essere un po’ più precisi, secondo l’Indice Globale della Fame (GHI) del 2022, in 9 paesi la fame è a livelli allarmanti (tra essi Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Madagascar e Yemen).

L’Africa subsahariana e l’Asia meridionale registrano i livelli di fame più alti al mondo. L’obiettivo 2.1 dell’ ONU che cita testualment : “Entro il 2030, porre fine alla fame e garantire a tutte le persone, in particolare ai poveri e le persone più vulnerabili, tra cui neonati, un accesso sicuro a cibo nutriente e sufficiente per tutto l’anno” sembra destinato ad allontanarsi?

I motivi

Uno dei principali fattori che contribuiscono alla diffusione della fame è la povertà endemica presente in molte nazioni del mondo.
A questa si aggiunge evidentemente il cambiamento climatico, che ha un peso non indifferente nell’aggravamento del problema.
Le condizioni meteorologiche estreme come siccità, alluvioni e tempeste possono distruggere raccolti interi e ridurre drasticamente la produzione di alimenti.
Altra tipologia di fattori sono quelli di carattere sanitario: le epidemie e le pandemie prima di tutte.
Poi ci sono i fattori politici. I conflitti armati in corso in diverse parti del mondo rendono difficile l’accesso agli aiuti umanitari: la guerra impedisce alle persone di avere accesso al cibo e ai servizi sanitari essenziali.
Da non sottovalutare è anche la mancanza di istruzione, che ricade anche su questioni legate all’alimentazione. Nonché lo sfruttamento dei territori da parte di Paesi terzi: tra questi il fenomeno del land grabbing, venuto alla ribalta nei primi anni del nuovo millennio.

In conclusione

Le nazioni più povere del mondo hanno bisogno di soluzioni rapide ed efficaci per affrontare la fame dilagante.
Una delle prime soluzioni è sicuramente quella di investire in agricoltura e sviluppare tecnologie innovative che consentano una maggiore resa dei raccolti.

Gli aiuti alimentari forniti dalle organizzazioni internazionali possono rappresentare una risorsa preziosa per le popolazioni colpite dalla fame. Tuttavia, questi interventi devono sempre essere accompagnati da progetti a lungo termine, che permettano alle comunità di diventare autosufficienti nel lungo periodo.

Un’altra possibile soluzione, oggettivamente complessa nella sua messe in pratica, è quella di lavorare sulla distribuzione equa delle risorse alimentari a livello globale. Ci sono infatti nazioni molto ricche che sprecano enormi quantità di cibo, mentre altre lottano per garantire pasti giornalieri ai propri cittadini.

Infine, la sfida è quella di educare i giovani sulle tematiche dell’agricoltura sostenibile e della gestione corretta delle risorse naturali. Questo può sicuramente contribuire ad aumentare la consapevolezza sui problemi legati alla fame, e incentivare le nuove generazioni ad agire concretamente per trovare soluzioni al dramma globale, che non sembra alleviarsi, di 800 milioni di esseri umani che non possono alimentarsi.

Da G.T.M.
Greentomeet
Lascia una recensione
error: Non puoi fare download !!