Quello che dovresti sapere sul rapporto ecologismo e religione cristiana

Molti vedono la religione e l'ecologia come due campi appartenenti a categorie distinte. Tuttavia, c'è una profonda connessione tra i due, soprattutto nelle principali fedi monoteiste.

9 minuti di lettura
[jolopes] © 123RF.com

Ecologismo e religione cristiana

Esiste una visione ecologica nelle grandi religioni monoteiste? Si può parlare di sensibilità o di proto-sensibilità ambientalista per alcuni grandi testi dottrinali alla base delle maggiori fedi professate nel nostro pianeta?
Il tema è difficile, molto ampio e non privo di fraintendimenti. E tuttavia vale la pena porselo, anche a grandi linee e con il rischio di generalizzare.

Perché il ruolo della fede nell’ecologia, la prospettiva spirituale e religiosa circa la cura del creato, possono dare un sostegno fondamentale alla questione ambientale e al supporto verso le politiche, le pratiche e i cambi di mentalità che la transizione verso un mondo e una società “ecologiche” richiede. Le religioni possono ancora molto, nel determinare i destini e gli andamenti di molte società del mondo occidentale e di quello orientale, o del sud del mondo.

La prospettiva cristiana

Per esplorare l’intersezione tra religione ed ecologia dalla prospettiva cristiana, dobbiamo prima considerare la visione cristiana del mondo. La Bibbia cristiana insegna che Dio ha creato l’universo e tutto ciò che contiene. Tale visione è confermata dalla storia biblica della creazione, che afferma che Dio ha creato tutte le cose. Di conseguenza, gli esseri umani hanno una responsabilità speciale di curare e preservare la natura e l’ambiente.

Dalla prospettiva cristiana, la natura è dunque considerata un dono di Dio. La preservazione della natura e dell’ambiente come dono divino è una responsabilità degli esseri umani, in quanto siamo i custodi della terra.

La salvaguarda dell’ambiente

Sulla salvaguardia dell’ambiente come creato, il cristianesimo sta probabilmente colmando in questi ultimi anni un ritardo storico. Lo pensa, ad esempio, un teologo raffinato e sensibile come Enzo Bianchi. L’attenzione al tema “sollecitata dal sorgere e dal diffondersi dei movimenti ecologisti”, dice Bianchi in un suo articolo apparso su “Avvenire” dimostra in qualche modo che “la teologia – e unitamente a essa l’attenzione ecclesiale – negli anni ’50-’70 del secolo scorso privilegiava temi non particolarmente favorevoli a una valutazione positiva della natura: l’interesse infatti andava soprattutto alla storia”.


Bianchi ritiene anche che “questo interesse per il tema ecologico sovente appare un tentativo di recupero precipitoso, a volte anche una confessione di mea culpa, talora fatta con poco discernimento, per il peccato di antropocentrismo: va detto infatti che per secoli animali e vegetali sono stati considerati come un mero contesto per la vita dell’uomo, come nient’altro che strumenti al suo servizio”.


Le ragioni cristiane per un credo che sia anche ecologico non sono “mai separabili dal tema della giustizia e della pace”, per Bianchi. “La tradizione cristiana, infatti, non può e non sa separare giustizia ed ecologia, condivisione della terra e rispetto della terra, attenzione alla vita della natura e cura per la qualità buona della vita umana. Questione sociale e questione ambientale sono due aspetti di un’unica urgenza: contrastare il disordine, la volontà di potenza, far regnare la giustizia, la pace, l’armonia”.


Bianchi adopera a questo proposito una bella e forte immagine: “La Terra è desolata quando viene meno la qualità della vita dell’uomo e della vita del cosmo, e la qualità della vita umana dipende anche dalla vita del cosmo di cui l’uomo fa parte e nel quale è la sua dimora”.


Non si tratta, nella prospettiva cristiana, di “deizzare” la natura, avverte ancora Bianchi. “La natura non è divina, Dio non è la natura, c’è alterità tra Dio e la sua opera; d’altro canto la natura non è un puro dato consegnato al dominio dell’uomo. Il mondo non è Dio, ma è di Dio, è creatura che appartiene a Dio ed è data solo in custodia all’uomo, come dono affidato alla sua responsabilità: e l’uomo a immagine di Dio deve custodire quel mondo creato nella libertà e per amore da Dio, e da lui dichiarato bello e buono (Gen 1,4.10.12) nel suo esistere e nella sua finalità. 

Se questo, a grandi linee, può dirsi sul piano teologico, c’è poi un rilevante peso della questione ambientale sul piano della morale cristiana.
Questa, ancora più delle precedenti, sembra essere una nuova acquisizione. E’ stato il Documento finale del Sinodo per l’Amazzonia, approvato a fine ottobre 2019, a proporre all’attenzione della Chiesa e del mondo la considerazione del peccato ecologico.


Il peccato ecologico viene definito “come azione oppure omissione contro Dio, contro il prossimo, la comunità e l’ambiente”. È un peccato contro le future generazioni e si manifesta “negli atti e nelle abitudini di inquinamento e distruzione dell’armonia dell’ambiente, nelle trasgressioni contro i principi di interdipendenza e nella rottura delle reti di solidarietà tra le creature (Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 340-344)».
Poche settimane dopo la conclusione del Sinodo, il 15 novembre, è stato lo stesso papa Francesco a fare propria questa espressione, durante il Discorso ai partecipanti al XX Congresso mondiale dell’Associazione internazionale di diritto penale, nei passaggi dedicati alla tutela giuridico-penale dell’ambiente.

Enciclica Laudato si’,


Ma la vera svolta in chiave “ecologica” della dottrina cristiana negli ultimi anni è certamente rappresentata dall’uscita dell’enciclica Laudato si’, scritta da papa Francesco e pubblicata nel giugno del 2015.

Le prime parole della Laudato Si’ sono una citazione del “Cantico delle creature” di San Francesco di Assisi  in cui il santo loda Dio meditando sulla bontà del sole, del vento, della Terra, dell’acqua e delle altre forze naturali.
La scelta è chiara e chiaro il messaggio principale del testo: le persone di fede non dovrebbero solo rispettare la Terra, ma anche lodare e onorare Dio attraverso il loro impegno per il creato.

La Laudato Si’ è suddivisa in sei capitoli: 

“Capitolo Uno: Quello che sta accadendo alla nostra casa” riassume la portata dei problemi attuali legati all’ambiente: l’inquinamento, il cambiamento climatico, la scarsità d’acqua, la perdita di biodiversità e la disuguaglianza mondiale.

“Capitolo Due: Il Vangelo della Creazione” Le storie della creazione della Genesi sono interpretate come un incentivo alla coltivazione responsabile e alla protezione della natura. I tentativi del passato di giustificare l’assoluto dominio umano sulle altre specie «non sono una corretta interpretazione della Bibbia» (LS 67).

“Capitolo Tre: Le radici umane della crisi ecologica” descrive gli atteggiamenti della società e le ideologie che hanno provocato problemi ambientali. L’uso scriteriato della tecnologia, la tendenza a manipolare la natura, la visione antropocentrica, le teorie economiche limitate e il relativismo morale.

“Capitolo Quattro: Un’ecologia integrale” L’ecologia integrale sostiene che gli esseri umani sono parte di un mondo più ampio e richiede “soluzioni integrali che considerino le interazioni dei sistemi naturali tra loro e con i sistemi sociali” (LS 139). L’ecologia integrale considera le dimensioni etiche e spirituali della relazione tra gli esseri umani e il mondo della natura, attingendo alla cultura, alla famiglia, alla comunità, alla virtù, alla religione e al rispetto del bene comune.

“Capitolo Cinque:  Alcune linee di orientamento e azione” Il concetto di ecologia integrale applicato alla vita politica comporta accordi internazionali per proteggere l’ambiente e assistere i paesi a basso reddito, nuove politiche nazionali e locali, inclusive, trasparenti e votate al bene comune.

“Capitolo Sei: Educazione e spiritualità ecologica” L’enciclica si conclude con indicazioni pratiche per la vita personale. Raccomanda uno stile di vita meno incentrato sul consumismo e più su valori al di là del tempo e durevoli. Sollecita una educazione ambientale, gioia per l’ambiente, amore civico, partecipazione ai sacramenti, giungendo a parlare di una vera e propria “conversione ecologica” in cui l’incontro con Gesù porti a una comunione più profonda con Dio, gli altri e il mondo della natura.
Leggi il testo dell’Enciclica Laudato si’:

https://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html

Da G.T.M.
Greentomeet
Lascia una recensione
error: Non puoi fare download !!