Il mondo dei materiali biofabbricati. Cosa sono e come contribuiranno a cambiare il futuro

Il mondo dei materiali biofabbricati è un campo di ricerca entusiasmante e in rapida crescita, che ci offre uno sguardo su un futuro potenziale in cui i metodi di produzione sostenibili e responsabili saranno la norma.

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Il mondo dei materiali biofabbricati è un campo di ricerca entusiasmante e in rapida crescita, che ci offre uno sguardo su un futuro potenziale in cui i metodi di produzione sostenibili e responsabili saranno la norma.
La biofabbricazione è un processo di creazione di materiali da fonti biologiche, come piante, funghi e microbi, invece che da fonti sintetiche. In questo modo, la biofabbricazione può offrirci un nuovo modo di produrre materiali e prodotti più sostenibili e a minor consumo di risorse.

Esplorando il mondo di questi materiali possiamo conoscere meglio il potenziale di questa tecnologia emergente e come essa può contribuire a plasmare il futuro della produzione. Dalla produzione di tessuti ecologici alla creazione di nuovi materiali per l’edilizia, la biofabbricazione ci offre nuove ed entusiasmanti possibilità.

I materiali biofabbricati possono essere infatti utilizzati in una serie di settori: la sanità, la moda, l’edilizia, l’alimentazione. Possono essere utilizzati per creare nuovi tipi di tessuti sostenibili, imballaggi commestibili e carne sintetica, prodotta in laboratorio anziché in un allevamento. La biofabbricazione è anche una tecnologia promettente per produrre nuovi tipi di materiali da costruzione sostenibili.

I vantaggi

In un mondo in cui fossimo in grado di creare molti dei nostri materiali, o quasi tutti, attraverso la biofabbricazione, potremmo avere notevoli vantaggi ambientali e sociali.
Per esempio, se usassimo piante o microbi per produrre i tessuti, potremmo creare materiali più sostenibili e che richiedono molta meno energia per la produzione rispetto ai metodi sintetici.

Attraverso la biofabbricazione, potremmo anche produrre nuovi tipi di tessuti che attualmente non esistono: come la seta sintetica o addirittura i tessuti commestibili. Utilizzando materiali biologici per la creazione di tessuti, si potrebbero creare nuovi tessuti sostenibili, adatti ad applicazioni specifiche e molto più efficienti dal punto di vista delle risorse.

Tipi di materiali biofabbricati

Sì avete letto bene: tessuti commestibili. Alcuni ricercatori stanno studiando l’utilizzo di piante e funghi per creare tessuti idonei all’utilizzo alimentare che potrebbero essere utilizzati per imballaggi alimentari e abbigliamento.
Ma non c’è solo questo a colpire la nostra immaginazione. Diversi gruppi di ricerca stanno, per esempio, esplorando modi per creare nuovi tipi di cemento attraverso la biofabbricazione. L’idea è di usare la biofabbricazione per creare un calcestruzzo più resistente e sostenibile di quello che usiamo oggi.
E poi c’è il campo molto promettente della carne sintetica: prodotta in laboratorio e assomiglia alla carne, ma è più sostenibile ed ecologica.

Nella sanità

La sanità è un altro dei settori in cui la biofabbricazione può essere utilizzata: ad esempio per creare nuovi tipi di impianti medici e materiali chirurgici. Potrà anche essere utilizzata nella somministrazione di farmaci e vaccini.
L’esempio forse più clamoroso in questo campo è il brevetto di “Electrospider”, la biostampante in 3D capace di ricreare tessuti biologici compatibili con l’essere umano grazie alla stampa di idrogeli innovativi caricati con cellule del soggetto. 

Le sfide e i limiti della biofabbricazione

Sebbene la biofabbricazione sia una tecnologia entusiasmante con molte applicazioni potenziali, è ancora un campo di ricerca relativamente nuovo. Ci sono una serie di sfide che questa tecnologia dovrà superare prima di poter iniziare a realizzare pienamente il suo potenziale.
Per esempio è necessario migliorarne l’efficienza, reperire fonti più sostenibili di materiali biologici e trovare il modo di scalare la produzione. Per produrre quantità commerciali di materiali si dovrà trovare il modo di automatizzare il processo di coltivazione a livelli industriali.


C’è poi anche la sfida di educare i potenziali clienti alla conoscenza di questi nuovi materiali. Una certa confusione attuale sul significato del termine e sui suoi confini non aiuta. Sono probabilmente necessari maggiori finanziamenti in questo settore e una maggiore collaborazione tra i ricercatori per superare le difficoltà attuali.

Da G.T.M.
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