AGGIORNAMENTO:
La conversione in legge del decreto-legge 17 ottobre 2024, n. 153, noto come D.L. “Tutela Ambientale”, segna un importante passo avanti nella gestione delle sfide ambientali. In questo articolo analizziamo il testo del disegno di legge S.1272, approvato definitivamente, ma ancora in attesa di pubblicazione con eventuali modificazioni.
Relativamente al disegno di legge alcuni dei punti in discussione
Divieto di nuove concessioni per l’estrazione di idrocarburi
Uno dei provvedimenti più rilevanti riguarda il divieto di rilascio di nuove concessioni per l’estrazione di idrocarburi liquidi, sia su terraferma che in mare. Tuttavia, sono previste eccezioni per attività basate su permessi già emessi prima dell’entrata in vigore della legge. Le concessioni esistenti continueranno, ma eventuali proroghe saranno soggette a criteri più stringenti, come la valutazione della vita utile del giacimento e la delimitazione delle aree effettivamente funzionali alle attività di estrazione. Un aspetto che preoccupa soprattutto le associazioni ambientaliste è la modifica del divieto per le attività di ricerca, prospezione ed estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare: la distanza minima dalle coste italiane e dalle aree marine protette è stata ridotta da 12 a 9 miglia nautiche. Questo cambiamento interessa il perimetro delle aree in cui tali attività erano precedentemente vietate.
Promozione delle energie rinnovabili
La legge punta sull’accelerazione di progetti legati a fonti di energia pulita, ritenuti prioritari per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Tra questi, figurano impianti fotovoltaici di almeno 50 MW di potenza nominale, impianti eolici di almeno 70 MW e progetti di idrogeno verde e agrivoltaico. Viene data priorità agli interventi che prevedono il miglioramento di infrastrutture esistenti o la costruzione di nuovi impianti ad alto impatto positivo sul piano ambientale.
Semplificazione dei procedimenti di valutazione ambientale
Per ridurre i tempi burocratici, la normativa introduce procedure più snelle per le autorizzazioni ambientali. In particolare, viene stabilito un ordine di priorità per i progetti strategici nazionali, si prevede una gestione integrata tra ministeri per garantire maggiore coordinamento, e sono introdotti limiti temporali stringenti per completare le valutazioni di impatto ambientale.
Interventi di bonifica per siti contaminati
La legge dedica una particolare attenzione ai territori compromessi da inquinamento, prevedendo piani di bonifica per i siti contaminati, con risorse dedicate e procedure semplificate. Sono previsti interventi mirati per rispettare le scadenze del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Economia circolare e gestione dei rifiuti
Per promuovere un uso più efficiente delle risorse, la normativa introduce misure per il recupero e il riutilizzo dei materiali. Tra le principali novità figurano l’inclusione di attività di manutenzione del verde pubblico e privato tra le categorie agevolate e incentivi per la gestione integrata dei rifiuti derivanti da grandi opere infrastrutturali.
Gestione delle risorse idriche
La normativa affronta la crisi idrica con interventi mirati, come il riutilizzo delle acque reflue trattate per fini agricoli e industriali, e l’adeguamento della rete idrica per mitigare situazioni di scarsità.
La conversione in legge del decreto rappresenta un passo cruciale per affrontare le sfide ambientali, ma si attende ancora la pubblicazione , che sancirà l’effettiva entrata in vigore del testo che includerà probabilmente modificazioni rispetto a quanto descritto. Per ulteriori approfondimenti, è possibile consultare la scheda del disegno di legge S.1272 sul sito del Senato.