Il significato di Km 0
Per i pochissimi che non lo sapessero, il km 0 predilige i prodotti locali minimizzando la distanza tra produzione e consumo, rendendolo da tempo un cavallo di battaglia di ogni prospettiva ecologista.
Il motivo è ovvio. Privilegiare una produzione e una vendita locale dà una diminuzione significativa delle emissioni legate al trasporto, con un diretto beneficio in termini di impronta carbonica. Ma non solo: favorire i prodotti locali equivale a sostenere l’economia della propria comunità, conservando tradizioni e riscoprendo il ciclo delle stagioni attraverso l’acquisto dei prodotti di stagione.
Il significato di agricoltura biologica

L’agricoltura biologica è un sistema di produzione agricola che mira a fornire cibo sano, promuovere un ambiente sostenibile e migliorare la biodiversità, senza l’uso di prodotti chimici sintetici o organismi geneticamente modificati.
Possiamo sintetizzare le principali caratteristiche e principi dell’agricoltura biologica:
- Evita l’uso di pesticidi, erbicidi, fertilizzanti e altri prodotti chimici sintetici. Ciò aiuta a garantire che il cibo prodotto sia privo di residui chimici potenzialmente dannosi.
- Non OGM: l’agricoltura biologica proibisce l’uso di organismi geneticamente modificati (OGM), basandosi invece sulla diversità genetica naturale delle piante e degli animali.
- Rispetto dei cicli naturali: questo tipo di agricoltura lavora in armonia con la natura, rispettando i cicli naturali del suolo, delle piante e degli animali. Ciò include la rotazione delle colture, che aiuta a prevenire l’erosione del suolo e a combattere le malattie e i parassiti.
- Biodiversità: l’agricoltura biologica promuove la biodiversità attraverso la coltivazione di diverse varietà di piante e l’allevamento di razze diverse di animali. Questa diversità aiuta a rendere gli ecosistemi più resilienti.
- Sostenibilità ambientale: le pratiche biologiche tendono a essere più sostenibili, contribuendo alla conservazione dell’acqua, alla protezione del suolo e alla riduzione dell’inquinamento.
- Benessere animale: l’agricoltura biologica si impegna a garantire che gli animali siano trattati con cura e rispetto, garantendo loro condizioni di vita appropriate e naturali.
- Produzione locale: anche se non esclusivamente legata all’agricoltura bio, c’è una tendenza crescente nell’ambito biologico a sostenere e promuovere la produzione e il consumo locali, riducendo così l’impatto ambientale legato ai trasporti.
L’agricoltura biologica rappresenta, in sostanza, un approccio olistico alla coltivazione e alla produzione alimentare, concentrato sul rispetto dell’ambiente, la sostenibilità e la produzione di cibi sani per il consumo umano. Questo metodo pone al centro dell’attenzione il suolo, l’acqua, le piante, gli animali e gli esseri umani, cercando di creare un equilibrio armonioso tra tutti questi elementi.
Unendo il concetto di Km 0 alla coltivazione biologica, si ottiene una formula potente per la sostenibilità. Ma ha un impatto sul mercato che potrebbe comportare una serie di cambiamenti.
E’ una scelta del consumatore
La scelta di prodotti km 0 biologici non è solo una moda, ma un impegno verso noi stessi e il nostro pianeta. Come consumatori, abbiamo il potere di indirizzare il mercato e promuovere pratiche sostenibili. Scegliendo il km 0 biologico, votiamo per un futuro più verde e sano.
In un mondo sempre più interconnesso, dove la facilità di accesso a beni provenienti da ogni angolo del globo è la norma, scegliere consapevolmente di limitare la distanza tra campo e tavola, e di farlo in modo sostenibile, è una dichiarazione forte ma non facile da mettere in pratica. Siamo abituati a vedere sugli scaffali dei supermercati frutta e verdura di ogni tipo durante tutto l’anno, e questo ha costituito un cambio culturale a cui non è facile rinunciare.

Tuttavia, c’è un crescente movimento verso l’acquisto e il consumo di prodotti stagionali. Il rispetto della stagionalità è uno dei presupposti fondamentali che accomuna il Km 0 con l’agricoltura biologica. Il cambiamento dei paradigmi o il ritorno ai vecchi paradigmi in agricoltura non è però senza conseguenze. Il Km 0 biologico potrebbe avere un impatto significativo sulla filiera produttiva e commerciale del sistema agroalimentare italiano ed europeo
L’export di prodotti agroalimentari italiani è stato nell’anno 2022 per i primi 10 mesi pari a 60 miliardi *. Frutta e ortaggi sono tra i prodotti più esportati, più del vino, della pasta o dei formaggi che sono comunque una componente importante dei 60 miliardi citati. Tutto questo in un contesto europeo. Ricordiamo che l’Europa è la maggiore produttrice di prodotti agricoli con i suoi circa 260 miliardi annui. In questo contesto dovremmo chiederci: “Che cosa accadrebbe se ogni paese europeo dovesse praticare il km 0?”
Certamente ci sarebbero dei cambiamenti, come in altri comparti produttivi – pensiamo ad esempio all’automotive. Le nostre scelte come cittadini hanno perciò delle ripercussioni sui mercati. Starà ai mercati, alle istituzioni e alla politica adattarsi alle nuove esigenze della sostenibilità interpretando il cambiamento come un’opportunità.
Nei prossimi articoli cercheremo di capire come conciliare la sfida del km 0 con le esigenze dell’economia e dei bilanci nazionali.