G20 2023: Il primo ministro indiano Narendra Modi con i leaders di Singapore, Bangladesh, Italia, USA, Brasile, Argentina, Mauritius e gli Emirati Arabi Uniti lanciano la Global Biofuel Alliance, che intende accelerare l’adozione globale dei biocarburanti facilitando i progressi tecnologici, intensificando l’utilizzo di biocarburanti sostenibili, definendo solidi standard e certificazioni attraverso la partecipazione di un ampio spettro di parti interessate. L’alleanza fungerà anche da deposito centrale di conoscenze e da hub di esperti. La GBA mira a fungere da piattaforma catalitica, promuovendo la collaborazione globale per il progresso e l’adozione diffusa dei biocarburanti. (Tradotto da https://www.g20.org/en/media-resources/press-releases/september-2023/gba/).
I biocarburanti sono per definizione carburanti derivanti da fonti rinnovabili e agricole, come ad esempio le biomasse. Queste forme di produzione di energia mirano ad essere alternative ecologiche ai classici combustibili fossili.
L’India è la terza nazione per consumo e importazione di combustibili fossili ed è la prima per consumo di petrolio. I combustibili fossili sono sempre stati economicamente più vantaggiosi rispetto a combustibili provenienti da fonti rinnovabili e questo è sempre stato un deterrente importante nella transizione ecologica. La GBA mira invece a rendere i costi di produzione delle energie rinnovabili minori,
implementando tecnologie, conoscenza della materia, ecc. si può arrivare anche alla produzione di energia a casa, come già succede ad esempio con i pannelli solari. Inoltre sarà molto importante anche portare la produzione di biocombustibili a livello industriale, in modo da rendere economicamente redditizio questo settore per favorire questa transizione. L’alleanza mira a promuovere la collaborazione internazionale con l’obiettivo di ridurre le emissioni.
Questa transizione ecologica porterà allo sviluppo di nuovi settori e alla creazione di nuovi posti di lavoro. L’India ad esempio potrà coinvolgere maggiormente gli agricoltori con la produzione di biomassa dalla canna da zucchero e potrà addirittura esportare biomassa in modo da rendere economicamente sostenibile la transizione. Inoltre questo vorrebbe anche dire una maggiore indipendenza energetica, dato che come abbiamo già osservato, l’India è un grossissimo importatore di combustibili fossili.
Questo sarà un contributo importantissimo all’obiettivo che l’India si è data di essere neutrale dal punto di vista ecologico entro il 2070. Il paese addirittura mira a costruire 12 bioraffinerie per produrre energia verde da agricoltura, allevamenti e rifiuti.
Questa prospettiva di rendere più verdi anche i paesi emergenti si sposa bene con gli obiettivi che l’UE sta già intraprendendo per diventare a emissioni zero entro il 2050 e con tutte le politiche di transizione ecologica che si stanno attuando.
Sembra insomma che questo possa essere un bagliore di speranza soprattutto per le generazioni future, giustamente preoccupate per il cambiamento climatico.