L’Unione Europea ha deciso di rivoluzionare il modo in cui viaggeremo entro il 2035. In questo articolo esploreremo la politica dell’UE riguardo ai veicoli elettrici e come stanno reagendo le aziende automobilistiche al suo annuncio.
Nel 2035 tutte le macchine saranno elettriche (anche se non è proprio così)
Nel 2035 tutte le macchine saranno elettriche. Così è apparso sulla stampa nei mesi scorsi, in seguito all’approvazione da parte del Parlamento europeo della proposta della Commissione di ridurre del 100 per cento (ossia di proibire) la produzione e vendita di nuove auto a partire dal 2035.
La stima dell’impatto ambientale è di una riduzione delle emissioni di CO2 di 360 milioni di tonnellate all’anno, rispetto ai livelli del 1990.
In realtà i modelli già immatricolati potranno circolare regolarmente fino a fine vita. Questo fa sì che le stime si abbassino rispetto all’obiettivo del 100%. Si raggiungerà , secondo gli esperti, forse l’ 80%. la strada comunque verso la decarbonizzazione dei trasporti è segnata.
Il cambiamento del settore industriale
Il settore industriale europeo dell’automobile sarà interessato, di conseguenza, da un enorme cambiamento.
Il passaggio all’elettrico potrebbe fare perdere competitività ad aziende europee storicamente leader nel settore del motore endotermico modificando drasticamente gli equilibri di forza a livello mondiale nel settore automobilistico privato e commerciale. E’ iniziata perciò una corsa all’innovazione, in cui anche nuovi produttori dell’automotive potrebbero superare e sbaragliare aziende europee storicamente leader nel settore, con ripercussioni sociali molto importanti nel mondo del lavoro.
2026. Una data importante
Nel 2026 la Commissione Europea farà una valutazione degli obiettivi raggiunti sulla base dei quali potranno essere prese ulteriori decisioni tra il 2035-2040.
Un’altra variabile è data dal fatto che i grandi produttori europei mettono sul piatto proposte integrative ed alternative al solo elettrico. Per esempio l’utilizzo di motori endotermici “speciali” che siano alimentati da biocarburanti o e-fuel. Lo scenario è dunque aperto.
2035. Una scadenza per tutti, ma con un’eccezione.
Altra variabile. La UE ha voluto concedere ai produttori di autovetture di nicchia, cioè con una produzione inferiore alle 10.000 unità annue, la possibilità di continuare a produrre anche dopo il 2035.
Questa disposizione è riferita ai produttori che hanno richiesto l’esenzione dalla legislazione di conformità europea sulle emissioni inquinanti auto.
Ma l’auto elettrica è la vera soluzione?
C’è poi chi mette in guardia dal pensare che la scelta dell’auto elettrica sia la panacea a tutti i mali della mobilità contemporanea.
Non la pensa così, ad esempio, Matteo Dondè, architetto e urbanista esperto di mobilità sostenibile. In una recente intervista al sito Open.online, l’esperto, pur commentando positivamente la decisione della UE, ci ricorda che “l’elettrico ha comunque tanti problemi di inquinamento, a partire dalle batterie, che vanno prodotte e smaltite. Senza considerare che le auto elettriche non risolvono comunque il problema del particolato nell’aria, che nelle città deriva in gran parte dall’usura delle pastiglie dei freni e degli pneumatici.
Le auto elettriche non sono la soluzione per la mobilità sostenibile».
Secondo Dondé ed altri con lui, la vera sfida è ridurre la pressione veicolare. In Italia, ricorda Dondé, le città sono “imballate di auto parcheggiate”. “A Milano, che in questo senso è la città più virtuosa del Paese, vediamo che ha 54 auto ogni 100 abitanti, mentre nelle altre grandi città europee siamo a meno della metà”.
Inoltre, sempre secondo l’esperto, sarà fondamentale che le città italiane, seguendo l’esempio di capitali europee come Parigi e Bruxelles, adottino la “zona 30” in tutta l’area urbana. Una misura che, oltre a garantire sicurezza agli altri utenti della strada, ridurrà sensibilmente l’impatto inquinante del veicoli.
Milano ha da poco annunciato di volerlo attuare dal 2024, salvo una precisazione poi in “frenata” del sindaco Sala. Vedremo.
AGGIORNAMENTO :
MARZO 2023 : Rinviato a data da destinarsi il voto definitivo per lo stop ai motori endotermici nel 2035.