2050 con 2 gradi in più – Cronaca di una giornata qualsiasi

Immaginiamo una giornata qualsiasi di Marco che vive nel 2050. La terra ha superato la temperatura media di 2 gradi e questo ha avuto conseguenze sullo stile di vita

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Marco si svegliò al suono del suo allarme digitale, una velleità vintage ricordo dei suoi genitori. Il caldo lo avvolse mentre si alzava dal letto. I 2 gradi in più si facevano sentire. Si preparò rapidamente, cercando di ignorare la sensazione di soffocamento mentre faceva colazione con cibo sintetico. Non ricordava l’ultima volta che aveva mangiato frutta fresca o verdure d’altra parte i  prezzi dei prodotti freschi erano saliti alle stelle, e con il suo stipendio non poteva certo permetterseli.

Prese il mezzo di trasporto pubblico per andare al lavoro. Il tram, un veicolo ultramoderno alimentato da energia solare, si avvicinò silenziosamente alla fermata. Era dotato di pannelli solari installati sul tetto e sulle fiancate, che catturavano l’energia solare per alimentare il veicolo e fornire l’energia necessaria per l’aria condizionata e il funzionamento degli interni.

L’aria condizionata a bordo funzionava in modo efficiente, creando un ambiente piacevolmente fresco per i passeggeri. Si sedette su uno dei comodi sedili mentre il tram si muoveva silenziosamente lungo i binari, attraverso le ampie finestre panoramiche osservava il paesaggio che era molto cambiato dal periodo della sua infanzia, il tram come al solito, era quasi vuoto.Sempre più colleghi lavoravano da casa oramai da anni, e molte attività erano delegate all’intelligenza artificiale e ai sistemi robotici, non necessitando così di una presenza umana.

Marco era uno psicologo che lavorava in un centro di assistenza psicologica specializzato in problemi legati ai cambiamenti climatici. La sua presenza e il suo lavoro erano diventati essenziali a causa dell’aumento degli impatti psicologici causati da eventi estremi, disastri naturali, separazioni delle famiglie a causa delle grandi emigrazioni. Incontrava pazienti che cercavano aiuto per elaborare l’ormai diffusissima eco-ansia.

Aveva sviluppato competenze speciali nel fornire supporto emotivo e psicologico per affrontare questi problemi. Aiutava i suoi pazienti a gestire il loro stress, a elaborare il lutto per le perdite e a trovare modi per aiutare le persone ad adattarsi a un mondo in costante mutamento.

Ogni giorno al lavoro, si sforzava, di fornire il supporto di cui le persone avevano disperatamente bisogno. Era consapevole dell’importanza della sua professione in un’epoca in cui il benessere mentale era messo a dura prova dalle catastrofi dei cambiamenti climatici. Mentre il mondo si confrontava con nuove sfide, il ruolo di Marco come psicologo era diventato sempre più rilevante nel fornire conforto e guida alle persone comuni che cercavano di affrontare un futuro incerto.

la pausa pranzo, cercò inutilmente prodotti freschi al supermercato a un buon prezzo. Gli scaffali erano dominati da cibi confezionati e sintetici. La produzione agricola era stata devastata dal caldo e dalla mancanza di acqua, e il cibo naturale era diventato sempre più un ricordo lontano.

Tornò a casa dopo una giornata di lavoro esausto. Mentre entrava nell’appartamento, il suo sistema di domotica automaticamente regolava la temperatura interna per renderla più sopportabile. Era novembre, ma il caldo era ancora intenso, rendendo ogni momento trascorso al chiuso un piccolo sollievo.

Si diresse verso il bagno per fare una doccia. La sua doccia era un modello moderno, progettato per conservare e utilizzare l’acqua in modo efficiente. Funzionava utilizzando una tecnologia avanzata che vaporizzava l’acqua in piccole particelle e le distribuiva uniformemente sulla sua pelle. Era una soluzione innovativa per risparmiare acqua, dato che l’approvvigionamento idrico era diventato sempre più limitato.

Mentre si trovava sotto la doccia, sentiva le minuscole gocce d’acqua vaporizzata che gli piovevano addosso. Era un’esperienza diversa rispetto alle docce del passato, quando l’acqua scorreva abbondante e calda. Non c’era più il suono rilassante del flusso d’acqua che cadeva, ma piuttosto una sensazione di umidità e freschezza mentre il vapore d’acqua lo avvolgeva.

Ricordò con nostalgia le estati della sua infanzia, quando poteva giocare sotto una doccia estiva o fare una nuotata in un lago fresco. Oggi, l’acqua era un bene prezioso, e ogni goccia era stata ottimizzata per un uso efficiente. Nonostante la mancanza di acqua “vera”, Marco apprezzava comunque quel breve momento di ristoro e di pulizia. Era un lusso che molti non potevano permettersi, e lui sapeva di doverlo apprezzare mentre guardava le gocce vaporizzate scivolare via, portando via con sé la fatica e il caldo della giornata.

Accese il suo sistema olografico e fu subito immerso in una serie di notizie preoccupanti. Le immagini erano come al solito sconvolgenti: milioni di persone in tutto il mondo erano state costrette a lasciare le loro case a causa dell’aumento del livello del mare, delle siccità prolungate, delle inondazioni catastrofiche e dei cambiamenti nell’agricoltura. Le città costiere erano state sommerse, e le risorse naturali erano diventate sempre più scarse.

Gli schermi olografici mostravano immagini di famiglie che abbandonavano le loro case, cercando rifugio in luoghi più sicuri. Le città di tutto il mondo erano affollate di sfollati, e il problema delle emigrazioni era diventato un’enorme sfida globale.

Poteva vedere le fila interminabili di persone che aspettavano di essere trasportate in campi di accoglienza temporanei o in altre nazioni che avevano offerto asilo. I governi stavano lottando per gestire l’afflusso di rifugiati climatici, e la situazione era diventata sempre più complessa. Le notizie raccontavano storie strazianti di comunità intere che erano state costrette a lasciare le loro terre ancestrali a causa delle condizioni climatiche sempre più estreme.

La crisi delle emigrazioni aveva portato a tensioni geopolitiche e sociali, con conflitti e controversie legati alla distribuzione delle risorse e all’accoglienza dei rifugiati. Marco si sentiva sopraffatto dalla visione di un mondo in cui le emigrazioni di massa erano diventate all’ordine del giorno e avevano già fatto spostare un miliardo e mezzo di persone.

Decise di preparare la cena, aprì il frigorifero e trovò pochi prodotti freschi, come insalata coltivata in serra idroponica e alcune verdure geneticamente modificate in grado di resistere alle condizioni climatiche estreme, un lusso che aveva potuto concedersi grazie a una straordinaria campagna di sconti del supermercato rivolto solo ai clienti più affezionati.

Si preparò una cena semplice ma nutriente. Il suo menù comprendeva una zuppa a base di proteine vegetali e un pane fatto con farina di insetti, che era diventata una fonte di proteine essenziali in un mondo in cui la carne, nonostante gli allevamenti massivi, era diventata rara. Il suo pasto era completato da una piccola porzione di frutta liofilizzata, un lusso occasionale.

Ricordò i giorni in cui ortaggi e cibo andavano buttati.

 Mentre si preparava per andare a letto, avvertì un senso di stanchezza e frustrazione per le sfide che il mondo stava affrontando . Era esausto dalla lotta quotidiana contro il caldo opprimente, dalla scarsità di risorse e dalle notizie inquietanti che lo circondavano. Prima di addormentarsi, i suoi pensieri si rivolsero ai suoi genitori, un ricordo doloroso che aveva segnato profondamente la sua vita.

Era stata un’alluvione devastante, una delle tante, a portarli via Marco era stato testimone impotente mentre l’acqua aveva inondato la loro casa, travolgendo tutto ciò che avevano costruito insieme. L’immagine dei loro visi spaventati mentre venivano portati via dalle correnti era ancora vivida nella sua mente. Marco prova affetto e gratitudine per i suoi genitori, che lo hanno cresciuto nel rispetto dei valori dell’amore, della responsabilità e della cura per il prossimo.

Avevano fatto del loro meglio per affrontare le sfide dei primi segnali dei cambiamenti climatici. Dall’altro lato, però, non poteva fare a meno di chiedersi se i suoi genitori e la loro generazione avessero fatto abbastanza quando ancora c’era tempo per evitare un futuro così difficile. Si chiedeva se avessero capito l’urgenza della crisi climatica, se avessero agito con la determinazione necessaria per proteggere il pianeta per le generazioni future.

Questa riflessione lo aveva portato a una chiara consapevolezza: lui stesso avrebbe fatto di più per le generazioni future. Aveva interiorizzato la lezione del passato e aveva deciso che non avrebbe lasciato nulla di intentato per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e per cercare di invertire la rotta distruttiva su cui si trovava il pianeta. Questa era la promessa che Marco si era fatto quella di lottare con tutte le sue forze per contribuire a un mondo più sostenibile e resiliente. Adesso però, mentre spegneva la luce, un pensiero improvviso gli salì alla mente, e per poco non gli tolse il fiato. se fosse troppo tardi?

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Da G.T.M.
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